Salmo 134 - Un’estate per partecipare alla lode
Abbiamo più o meno tutti fatto un viaggio con qualcuno/a nelle ultime settimane. Domanda: di cosa abbiamo parlato viaggiando? Cosa abbiamo condiviso con chi era con noi?
È bello pensare a questi salmi, i canti dei pellegrinaggi, come occasioni in cui, mentre le persone camminavano verso Gerusalemme, ricapitolavano la vita intorno a Dio e al suo popolo. Mentre camminavano, le persone ricordavano le liberazioni di Dio, condividevano le sfide davanti a loro, apprezzavano la provvidenza di Dio, nutrivano la comunione fraterna. Camminare, viaggiare, era un modo per vivere insieme la fede nell’unico vero Dio. Viviamo così anche i nostri spostamenti e viaggi?
Mentre andavano a Gerusalemme, erano giorni di festa, sabbatici. Non si può dire che fossero le loro vacanze (come noi intendiamo le nostre vacanze), ma erano sicuramente giorni caratterizzati dal riposo festivo. Eppure, erano pieni di memoria, fede, comunione, speranza. Sono così anche le nostre vacanze? Mentre viviamo un periodo sabbatico, “stacchiamo la spina” o alimentiamo la batteria della vita? Sono due opzioni molto diverse: quale seguiamo? Sono due le verità che vogliamo apprezzare e fare nostre dal salmo.
1. Anche di notte, Dio è benedetto
Questo è l’ultimo dei 15 salmi dei pellegrinaggi ed il più breve: solo 23 parole in totale e 15 termini usati. Finalmente, il cammino è arrivato a destinazione: Sion, Gerusalemme, il tempio nel cuore della città, qui chiamato “la casa del Signore” (v.1) e “il santuario” (v.2). In questo luogo, le attività si svolgono H24. Anche di notte era prevista la presenza di leviti che erano preposti alla preghiera di benedizione al Signore (cfr. 1 Cronache 23,30). Il tempio di notte non diventava un luogo spento e passivo. Qualcuno vegliava, qualcuno pregava, qualcuno benediceva il Signore, a ritmi ridotti, ad intensità smorzata, ma pur sempre in atto. Il punto è che anche la notte è un tempo di Dio e per Dio.
Dio ha creato il giorno e la notte. Dio è sovrano sulla notte, come lo è sul giorno. La notte è il tempo del riposo del corpo, ma rimane il tempo di Dio e per Dio. La notte è il tempo del buio, ma non del vuoto di Dio e della sua assenza. Quando dormiamo, Dio continua a compiere la sua opera. Quando noi perdiamo il controllo su noi e sul mondo vicino, Dio rimane sveglio. “Non sonnecchia e non dorme” (Salmo 121,4). Nelle notti d’insonnia, Lui c’è. Nelle notti di ansia, Lui è con noi. Nelle notti di paura, Lui non ci abbandona. Nelle notti di sofferenza, Lui conforta. Nelle notti di mancanza di sonno, Lui è accanto a noi. Il punto è che anche la notte è un tempo di Dio: di lode, di comunione, di celebrazione. Forse in silenzio, al buio, da soli, ma sempre alla presenza di Dio. Di notte, Dio ha liberato il suo popolo dalla schiavitù, di notte Gesù ha sofferto per noi. Di notte, Pietro è stato liberato dalla prigione. Dio è il Signore della notte e compie grandi cose anche di notte. Lo fa anche nella tua vita? Cosa fai di notte? Dormi? Bene: sappi che Dio è lì. Preghi? Bene: sappi che lo facevano nel tempio. Soffri? Cerca la presenza di Dio in preghiera. Lui non dorme e ascolta il gemito del nostro cuore, anche senza suoni o parole.
C’è anche una faccia buia e sinistra della notte. Cosa è successo alla notte? Con il nostro peccato la notte è anche diventata un tempo di sotterfugi, di azioni nascoste, di scelte compromettenti. Il peccato dà l’impressione che la notte sia sottratta al controllo e alla presenza di Dio. Molti peccati sono commessi di notte o al buio: infedeltà, promiscuità, piani malvagi segreti. La tua vita ha delle ombre, dei luoghi bui, dei tempi tenebrosi? La Bibbia dice che “Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre” (Colossesi 1,13) e che siamo diventati “figli della luce” (Efesini 5,8-14). Grazie all’opera di Gesù Cristo, la notte è stata sottratta al potere del peccato per essere ricondotta nel tempo di Dio e per ri-diventare il tempo della benedizione di Dio e verso Dio. Cristo si è riappropriato della notte e l’ha ridedicata al servizio di Dio. Chi crede in Lui riprende possesso della notte alla luce di Cristo. Cosa fai “durante la notte”? Preferisci rimanere nascosto nelle opere peccaminose della carne o benedici Dio come il salmo ci invita a fare?
2. Sempre da Sion, Dio benedice
La seconda parte del salmo cambia soggetto e cambia oggetto (v.3). L’azione rimane la stessa: la benedizione, ma è Dio che benedice e noi che riceviamo la sua benedizione.
Grazie a Dio, Lui benedice. Noi siamo invitati a farlo, ma Lui sicuramente lo fa. Qui sono ricordati i suoi due nomi: da un lato Dio come Signore dell’alleanza; dall’altro come creatore del mondo. Nella provvidenza e nella salvezza, Dio benedice. Nella quotidianità e nella straordinarietà. Dio benedice. Nei giorni feriali e in questi festivi, Dio benedice. Nel lavoro e nel riposo, nel culto e negli affari, nella famiglia e nella chiesa … Dio benedice. Di noi dobbiamo diffidare, ma di Dio ci possiamo sempre fidare. Hai sperimentato la sua benedizione? Ti consideri benedetta/o da Lui? Oggi, ora, Dio ti ha benedetto e ti sta benedicendo: dandoti la vita e la nuova vita, Lui dichiara ed esegue la sua benedizione.
Da dove benedice? Il Salmo indica un luogo specifico e speciale: Sion. Si tratta della città di Davide, l’area del tempio, lo spazio dedicato al regno e al culto di Dio. Sion è dove si compievano i sacrifici per la copertura dei peccati. Sion è dove Dio aveva stabilito la sua presenza. I pellegrini dovevano andare a Sion per visitare il tempio, celebrare il culto, essere esposti alla presenza di Dio.
Quello che in origine era un luogo topografico, Cristo lo ha incarnato nella sua persona e adempiuto nella sua opera. È in Gesù Cristo che Dio è venuto tra noi. È nel nome di Gesù Cristo che dobbiamo rendere il culto a Dio. È Gesù Cristo che ha dato la sua vita per l’espiazione del nostro peccato. Sion era un luogo che anticipava la persona e l’opera di Cristo.
Cosa vuol dire il riferimento a Sion nel salmo? Che Dio benedica da Sion vuol dire che Dio benedice in Cristo, mediante Cristo, grazie a Cristo, incontrando Cristo, credendo in Cristo, servendo Cristo. Tutte le sue benedizioni passano dalla fede in Cristo. Non ci sono altri canali, vie e mediatori. Da Sion, da Cristo, Dio benedice.
Se non riceviamo la benedizione di Dio in Cristo non abbiamo ricevuto nessuna benedizione. Se non assaporiamo la benedizione di Dio in Cristo, non abbiamo gustato ancora niente. Se non ricerchiamo la benedizione di Dio dove Lui l’ha stabilita stiamo cercando invano.
Che il Signore ti benedica da Sion, in Gesù Cristo. Lui è la fonte di ogni benedizione per la vita oggi e per la vita eterna. A che punto è il pellegrinaggio della vita? Ti attardi a stare nel buio o hai per grazia ripreso possesso della notte? Ti affatichi a cercare benedizioni in questa o quell’altra condizione di vita (miglior posto, migliore casa, migliore compagnia) o a riceverla in Cristo che dà la vita e la dà in abbondanza?