Un'estate per ... lodare il giusto Giudice - Salmo 98

 
 

Predicatore: Raffaele Costagliola

Siamo in estate e come chiesa interrompiamo momentaneamente le abituali serie di predicazione per dedicarci ai Salmi. Oggi leggeremo il salmo 98.

L’estate è generalmente un tempo per vacanze, rilassamento e divertimento. Tra le tante attività che si possono fare in estate sicuramente passeremo del tempo ad ascoltare della musica e in particolare, volente o nolente, i cosiddetti tormentoni dell’estate. Delle canzoni nuove, che per qualche motivo sono così attraenti che sono cantate da tutti.

Anche la Parola di Dio è ricca di canti intrecciati tra loro che raccontano tutti una grande storia. Il salmo appena letto, infatti, è un canto di mezzo tra quello cantato da Israele dopo il passaggio nel Mar Rosso (Es. 15) e quello cantato da Maria dopo aver ricevuto la lieta notizia (Lc. 1, 46-56). Un canto che ricorda quello che il Signore ha già fatto e prefigura quello che avrebbe fatto e di cui noi già siamo testimoni.

In realtà l’estate di quest’anno, nonostante il “tutto andrà bene” del 2020, non sembra dare molti motivi per cantare e gioire: la pandemia che continua; la guerra che non sembra finire e che sta aumentando l’instabilità economica e sociale; numerose tragedie con tanti morti dovute ai cambiamenti climatici a causa dell’inquinamento provocato da noi stessi (tragedia della Marmolada); una situazione politica mondiale instabile (uccisione dell’ex primo ministro Giapponese e dimissione di Boris Johnson). Piuttosto è un’estate terrificante, ma il salmo appena letto ci da due buone ragioni per cantare e gioire non solo questa estate, ma per il resto della nostra vita e per l’eternità: 1) non disperare, ma canta; il Signore ha già vinto e 2) non temere, ma gioisci; il Signore governerà con giustizia.

1.     Non disperare, ma canta; il Signore ha già vinto
Il salmo si apre con un invito imperativo: “Cantate al SIGNORE un cantico nuovo; accompagnato anche dalla motivazione: “perché egli ha operato prodigi; la sua destra e il suo braccio santo lo hanno reso vittorioso”. Il salmista sta qui invitando Israele a lodare il Signore in memoria dei prodigi che ha operato con potenza e che hanno più volte salvato Israele dalla mano nemica. Nonostante l’infedeltà del popolo, il Signore si è ricordato della sua bontà e fedeltà (v.3), è rimasto fedele al patto stretto con Abramo e la sua discendenza. Ha salvato Israele durante l’esodo dall’Egitto abbattendo il faraone e i suoi soldati con la sua destra comandando le acque del Mar Rosso. Tutti i popoli hanno visto come Dio ha salvato Israele.

Ma questo salmo riguarda chiaramente anche noi oggi. Siamo in presenza di un Salmo profetico che riferendosi alle opere prodigiose compiute dal Signore nel corso della storia di Israele preannuncia la vittoria definitiva di Cristo alla croce che ha disperso i superbi, detronizzato i potenti e innalzato gli umili (Magnificat di Maria, Lc. 1).

La vittoria di Cristo è l’opera prodigiosa e meravigliosa, ideata ancor prima dell’inizio dei tempi che porta a compimento il piano di salvezza di Dio una volta e per sempre. Cristo ha combattuto una battaglia che nessun uomo avrebbe mai potuto affrontare; un combattimento non contro sangue e carne, ma […] contro le forze spirituali della malvagità che sono nei luoghi celesti (Ef. 6,12). Cristo ha vissuto una vita senza peccato, ha fronteggiato da solo senza esitazione tutte le tentazioni di Satana, non si è scoraggiato davanti alle prove e sofferenze della sua vita, ma è andato fino in fondo, fino alla morte sulla croce dove è morto a causa dei nostri peccati. Quello stesso peccato che ha ingannato Adamo ed Eva provocando conseguenze devastanti per l’uomo e la creazione tutta, è stato affrontato da Cristo, il quale ha dovuto soffrirne le conseguenze morendo a causa nostra, ma risorgendo il terzo giorno ne ha annullato gli effetti. La risurrezione di Cristo ha sancito una volta e per sempre la vittoria su Satana. Per mezzo della croce ha sconfitto principati e potestà tronfiando su di loro. La grande battaglia è stata già vinta e Cristo l’ha vinta per noi. Da soli non avremmo mai potuto vincere questa battaglia; ma Cristo, la destra di Dio, lo ha fatto al posto nostro. In Cristo, il Signore ha fatto conoscere a tutto il mondo la salvezza. In Cristo siamo vincitori. Cristo è l’unica via di salvezza.

Tutta la terra ha visto la salvezza del nostro Dio (v. 3). È vero? Noi l’abbiamo visto? Abbiamo riconosciuto Cristo come vincitore e salvatore? Allora acclamiamo il Signore con gioia, lodiamo il Re vincitore, facciamolo degnamente usando non solo la voce, ma anche suonando la cetra, i corni e le trombe (v.5-6) così come verrebbe acclamato un grande condottiero vincitore. Oggi, stiamo partecipando ad un culto di lode al Signore, come lo stiamo facendo? Abbiamo un cuore gioioso e uno spirito che esulta? Siamo desiderosi di cantare e condividere i prodigi che Dio ha operato e opera nella nostra vita? Come lo canteremo fuori di qui ai nostri amici, colleghi, vicini di casa, parenti non credenti?

Non conta se siamo di buon umore, non conta se abbiamo successo o meno, non contano i problemi o le battaglie che stiamo affrontando nella nostra vita adesso o che affronteremo. Nonostante le sofferenze strazianti in questo mondo e le ingiustizie che sperimentiamo e che vediamo possiamo cantare con gioia un nuovo inno di lode perché Cristo ha già affrontato tutto questo e ha vinto al posto nostro. Cantiamo un inno di gloria al nostro SIGNORE, facciamolo con la voce del canto e con strumenti musicali. Acclamiamo il Re, il SIGNORE, annunciamo la sua vittoria a tutta la terra.

2.     Non temere, ma gioisci; il Signore governerà con giustizia
Cristo è vincitore e, anche se forse non riusciamo a vederlo chiaramente in questo mondo decaduto, Egli regna ed è il Governatore di tutto il creato. Tutta la creazione e i suoi abitanti si mobilitano per lodarlo e glorificarlo, i mari e i fiumi si agitano come se battessero le mani e i monti esultano (v.7-8).

Anche se la salvezza non è effettiva per tutti, la vittoria del nostro Signore è definitiva, indiscutibile, innegabile, totale, tutte le estremità della terra lo hanno visto. Cristo ha vinto e adesso regna alla destra del Padre su tutto il creato e verrà a giudicare i popoli con giustizia. Nessuna cosa è fuori dal controllo e dalla sovranità del Signore e nessuna ingiustizia resterà impunità ancora a lungo.

La giustizia del Signore non è una giustizia che si basa su un sistema meritocratico, non premia chi si dà più da fare. Se così fosse nessun uomo sarebbe in grado di stare al cospetto di Dio. Come c’è scritto: non esiste nessun giusto, neppure uno (Rm. 3,10). Piuttosto, la giustizia di cui abbiamo appena letto è un’illustrazione della misericordia, grazia e fedeltà di Dio nel patto che lui stesso ha stabilito (v.3). Una giustizia che si basa sul sangue di Cristo, il quale facendosi carico dei nostri peccati, si è sacrificato al posto nostro e ci ha donato la sua giustizia in modo da renderci giusti davanti a Dio, non per nostri meriti, ma per sola grazia ricevuta per sola fede. Chi riconosce il proprio peccato e riconosce Cristo come suo Salvatore e Signore, allora può essere chiamato giusto davanti a Dio. Chi si umilia sarà innalzato e i potenti saranno detronizzati.

Tutta la creazione sarà governata con giustizia. Il peccato sarà totalmente cancellato e i suoi effetti annullati. Non ci saranno guerre, malattie, carestie, morte, sofferenze, siccità, calamità, ecc. Ogni cosa nel nuovo Regno sarà rigenerata dalla potenza del nostro Dio.

Quale notizia più grande per l’estate che avanza e per il resto della nostra vita?! Se siamo credenti in Cristo e abbiamo conosciuto la sua salvezza e speriamo nella sua giustizia, allora siamo invitati a cantare un nuovo canto di lode che parta dai nostri cuori rigenerati. Siamo invitati a farlo con gioia, con la voce e con ogni mezzo a disposizione. Cantiamo al Signore che ha vinto per noi e regna con giustizia, affinché tutto ciò venga conosciuto in ogni estremità della terra per la sola gloria di Dio. Che questa estate in ogni strada di Roma e in ogni luogo di Italia e del mondo si possa cantare un nuovo tormentone, un cantico di lode al Signore, lo stesso canto cantato da Israele, da Maria e sarà cantato per l’eternità alla gloria di Dio.

Se ancora non hai chiaro cosa stiamo dicendo, ma ti senti oppresso e senti il peso del peccato, ti invito a pregare Dio affinché ti faccia conoscere presto la sua salvezza in modo da unirti alla lode al nostro Signore Salvatore e giusto Giudice.

Preghiamo


Grazie a tutti coloro che sostengono la Chiesa Breccia di Roma con le loro offerte.