Salmo 127 - Un'estate per riposare nella Casa di Dio

Finora abbiamo studiato alcuni Salmi delle ascensioni: inni che il popolo di Dio cantava mentre saliva a Gerusalemme, dove Dio abitava in mezzo a loro. Questi canti preparavano i cuori all’adorazione e ricordavano la liberazione e l’identità del popolo di Dio. Stasera leggiamo il Salmo 127, un altro canto di ascesa, scritto da Salomone, figlio di Davide e costruttore del Tempio. È un Salmo che conosciamo bene: parla del lavoro e della famiglia come benedizioni, quando li vediamo alla luce di Dio. Potremmo chiederci perché sia un Salmo delle ascensioni: lo era per i pellegrini di allora, come lo è per noi oggi. Leggiamo insieme il Salmo 127.

 

La stagione delle vacanze è alle porte. Per molti è il momento che aspettiamo tutto l'anno: un assaggio di riposo dopo lunghe giornate di lavoro e di cura della famiglia. È come un assaggio del riposo che speriamo arrivi dopo una vita di lavoro. Ma questo tipo di riposo non dura: le vacanze finiscono, le carriere svaniscono, le famiglie cambiano.

 

Questo Salmo ci invita a riflettere sul riposo che cerchiamo davvero, quello duraturo che solo Dio può dare. Ci ricorda che la vita va oltre il lavoro e la famiglia, anche se sono dei bei doni. Se non troviamo un riposo infinito, un fondamento eterno e un'eredità che dura, tutto il nostro lavoro svanisce. Questo Salmo parla in definitiva di una promessa: una dinastia, un Re e la fedeltà di Dio nel costruire ciò che dura. Quindi, questa sera, il Salmo 127 ci invita a: 1) riconsiderare le nostre fondamenta, 2) investire in un'eredità che rimane e 3) riposare nella Casa di Dio.

 

1.     Per riconsiderare le nostre fondamenta (1-2a)

Questa è un'estate per riconsiderare le nostre fondamenta. Quando i pellegrini di Israele si avvicinavano a Gerusalemme, guardavano le solide mura della città e vedevano le sentinelle di guardia. Guardavano il magnifico Tempio che si ergeva dalle sue solide fondamenta e ricordavano la promessa di Dio: stabilire il suo popolo sotto il governo del suo Re prescelto, che avrebbe portato sicurezza, prosperità e riposo. I canti che intonavano ricordavano le meravigliose opere del Signore per salvarli e proteggerli. Quindi eccoli qui, con la città in vista, e il Salmo 127 inizia:

 

"Se il SIGNORE non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori; se il SIGNORE non protegge la città, invano vegliano le guardie."

 

Molti di voi possiedono una casa in questa città o sperano di comprarne una un giorno. È uno dei motivi per cui cerchiamo un buon lavoro. Ma questo Salmo non parla di appartamenti o delle mura di Roma. “Casa” e “città” qui indicano un re e un regno: una dinastia. La città e il Tempio ricordavano al popolo di Dio il patto con Davide in 2 Samuele 7: il suo trono sarebbe durato per sempre e suo figlio avrebbe costruito una casa per il nome del Signore, un luogo di culto, protezione e pace. Salomone, figlio di Davide, costruì il Tempio e Dio riaffermò così la sua promessa.

 

In 1 Re 6 e 9, Dio promise a Salomone di stabilire il trono di Davide per sempre, a condizione che il re confidasse e obbedisse a Lui. Se avesse cercato la propria gloria, la sua casa non avrebbe retto; ma se avesse confidato nel Signore, le fondamenta sarebbero state sicure, la città protetta, il popolo benedetto e in pace. Non avrebbero vegliato con ansia su ciò che avevano costruito, perché la promessa di Dio e del re fedele era la base sicura su cui Dio avrebbe fatto crescere il suo popolo.

 

Quindi, questo Salmo ci mostra che ci sono due modi per costruire la casa e due tipi di costruttori. Uno si affida alla forza umana, confidando nell'autosufficienza e inseguendo la gloria creata dall'uomo a prescindere da Dio. L'altro si affida alle promesse di Dio, lasciando che sia lui a definire il successo, contando sul fatto che protegga, fornisca e dia riposo. Se il SIGNORE non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori. Una via porta all'ansia, alla paura, all'esaurimento e alla manipolazione per mantenere ciò che viene costruita. L'altra porta alla pace - confidando nel vero Costruttore il cui lavoro non è mai vano e che non dorme mai perché il suo popolo possa farlo.

 

Fratelli e sorelle, ci sono ancora solo due fondamenta. Uno è il nostro stesso impegno: l'autosufficienza, l'ambizione, il successo mondano. Ma questo fondamento è imperfetto, proprio come le nostre mani. Il versetto 2 dice che costruire su questo fondamento porta a fatiche ansiose, a cuori irriquieti, a una pigriza o una procrastinazione o un senso di soffazione. Cultiva un falso senso di controllo dove ogni successo sembra dipendere solo da noi. Chi lo fornirà? Chi deve fornirlo? Io.

 

L'altro fondamento è Gesù Cristo, il Re fedele e il Costruttore perfetto. Come dice Paolo in Efesini 2, Gesù è la pietra angolare. Il popolo di Dio viene edificato su di lui, il nostro fondamento sicuro. Coloro che confidano in lui vedono ogni benedizione come un dono della grazia di Dio ai peccatori immeritevoli. Solo Cristo tiene salda la nostra vita e ci dà pace, anche quando dormiamo. Chi provvederà? Chi ha promesso di provvedere? Dio provvederà.

 

Quindi, su quali fondamenta stai costruendo? Vedi le cose belle della vita come merito tuo o di Dio? Chi sta facendo il lavoro? Pianifichi la tua famiglia, la tua carriera, la tua reputazione o il tuo ministero come se tutto dipendesse da te? La tua costruzione è caratterizzata da un'ansiosa fatica? Forse stai costruendo sulle fondamenta sbagliate. Il Salmo 127 ti invita a riconsiderare le tue fondamenta.

 

Questo vale per noi come individui e come chiesa. Vogliamo fondare altre chiese a Roma, costruire un’infrastruttura per l’evangelizzazione, formare leader e vedere più persone conoscere Cristo. Preghiamo con fervore per questo? Confidiamo in Dio o cerchiamo la forza in noi stessi? Mentre sogniamo e lavoriamo, ricordiamo: se il SIGNORE non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori. Possiamo avere grandi strategie, ma solo Cristo cambia i cuori e dà frutti duraturi. Perciò lavoriamo con impegno, ma riposando in Lui, confidando nel Re fedele che costruisce una casa e una città eterna.

 

Quest’è l’estate per riconsiderare le tue fondamenta. Forse hai già costruito molto, ma non è mai troppo tardi per cambiare le fondamenta. Se il Signore Gesù non sta costruendo la tua vita, il tuo lavoro si sgretolerà. Ma quando la costruisce Lui, il nostro lavoro porterà frutti che dureranno per sempre, anche se non li vedremo in questa vita. E questo ci porta al secondo punto: questa è un'estate per investire in un'eredità che resta.

 

2.     Per investire in un'eredità che resta (3-5a)

La prima parte di questo Salmo parla in pratica della benedizione del lavoro, mentre la seconda metà parla della benedizione della famiglia, in particolare dei figli. Nei versetti 3-5 leggiamo:

 

"Ecco, i figli sono un dono che viene dal SIGNORE; il frutto del grembo materno è un premio. Come frecce nelle mani di un prode, così sono i figli della giovinezza. Beati coloro che ne hanno piena la faretra!”

 

In entrambi i successi della vita, lavoro e famiglia, vediamo che è Dio a fornire la benedizione. Ma ancora una volta, questo Salmo non parla semplicemente della benedizione dei figli, bensì di una dinastia, di un re e del suo regno.

 

L'alleanza che Dio fece con Davide prometteva che il suo figlio obbediente e fedele avrebbe costruito la casa di Dio e si sarebbe seduto sul trono per sempre. Una dinastia non può continuare, né un trono può essere riempito senza un figlio. Ecco perché i figli sono una benedizione. Sono un'eredità per continuare il nome della famiglia. Forniscono sicurezza e forza per proteggere e difendere la famiglia dalle minacce. Portano avanti l'attività di famiglia... e in questo caso, l'attività di famiglia consisteva nello stabilire il popolo di Dio, salvare il popolo di Dio, preservare e proteggere il popolo di Dio, e governare con giustizia e pace.

 

Ma c’era un problema: Davide non obbedì perfettamente, e nemmeno Salomone. L’Antico Testamento racconta di re dopo re che fallirono nell’obbedire e confidare pienamente in Dio. Poi nacque il Figlio di Davide, Gesù Cristo: l’Eterno Figlio di Dio si è incarnato per realizzare la promessa fatta a Davide. Gesù è il re fedele. Quando il popolo saliva a Gerusalemme, guardava alla città di Dio e sperava: “Quando verrà il re fedele?”. Ora noi possiamo guardare indietro e vedere che Dio ha mantenuto la sua promessa: Gesù regna sul suo trono e continua a costruire la sua chiesa. Sant’Agostino diceva che le frecce sono il popolo di Dio: Dio le scaglia nel mondo, e dove cadono, i santi si moltiplicano (la Chiesa si espande).

 

Questo Salmo parla di figli naturali, ma soprattutto ci mostra una famiglia spirituale, una visione della vita che investe in un'eredità che dura nel tempo. Il Figlio di Dio è il figlio benedetto, attraverso il quale scorrono tutte le benedizioni. Gesù ha fondato la sua casa, una casa spirituale, la Chiesa. Gesù è il Tempio a cui il popolo di Dio si rivolge per adorare e conoscere Dio. Chiesa, ci dice Pietro in 1 Pietro 2,4-5:

 

"Accostandovi a lui, pietra vivente, rifiutata dagli uomini ma davanti a Dio scelta e preziosa, anche voi, come pietre viventi, siete edificati per formare una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo."

 

Gesù è il Re che fa conoscere l'opera del Padre. È venuto per fare la volontà del Padre, cioè salvare il popolo di Dio. È venuto per trasmettere la fede ed estendere la sua testimonianza di generazione in generazione. Essere parte del suo progetto e eredità significa essere coinvolti in qualcosa che va ben oltre noi stessi e la nostra vita, al di qua dell'eternità. Questo Salmo è un invito a esaminare le nostre motivazioni, le nostre intenzioni e le nostre chiamate alla luce del Re e del suo regno. È un invito a definire il successo secondo Cristo.

 

Egli si è umiliato. È venuto per servire, non per essere servito, e per dare la sua vita come Figlio obbediente, sacrificato affinché altri diventassero figli ed eredi delle sue benedizioni. Nella sua famiglia c’è vera pace e libertà, nulla al mondo è paragonabile. Allora, in cosa investiamo? Per cosa lavoriamo? Per noi stessi e i nostri piccoli regni? O, come Cristo, stiamo investendo tempo ed energie per chi verrà dopo di noi — i figli e le figlie di Dio?

 

Dio sta costruendo la sua casa e la sua famiglia si espande in Cristo. Questo avviene quando ci dona figli, ma anche quando preghiamo per loro, insegniamo la sua Parola e seminiamo il Vangelo nei loro cuori. Costruiamo anche preparando la prossima generazione di leader, investendo tempo e risorse per il regno, anche senza vedere risultati immediati. Pensiamo a Giovanni Diodati: tradusse la Bibbia in italiano nel 1608, ma quella traduzione arrivò a Roma solo nel 1870! Diodati non vide quel frutto, ma fu fedele nel progetto di Dio, benedicendo le generazioni future.

 

Chiesa, questo Salmo ci chiama a investire in un'eredità che resta, quella di Cristo. Egli la condivide con tutti coloro che si pentono dei loro peccati e guardano a lui con fede per salvarli e governarli come Re. Se hai fatto questo, se sei in Cristo, sei figlio e la sua eredità è tua. Questa è la vera sicurezza! Il Salmo 127 ci dice: questa è un'estate per investire in un'eredità che dura. Certo, potresti aver già investito molto in cose sbagliate. Ma nessuna quantità è al di fuori della grazia redentrice di Cristo.

 

3. Riposare nella Casa di Dio

Infine, il Salmo 127 ci dice che questa è un'estate per riposare nella Casa di Dio. Prima di poter vedere le nostre vocazioni e le nostre famiglie come delle benedizioni, pronti a investire in esse per la gloria di Dio, dobbiamo prima trovare il riposo che Dio ci offre in Cristo. Questo Salmo ci dice che Gesù è l'eredità in cui troviamo riposo. Gesù è il figlio, la ricompensa, il costruttore, la casa e la pietra angolare del tempio (costruito sugli apostoli e i profeti), e coloro che si uniscono a lui trovano riposo. Come? Perché è il re che veglia sulla città. Gesù è il Signore che porta riposo a un popolo stanco e affaticato.

 

La nostra città è piena di persone che cercano di costruire la propria casa, sia terrena che spirituale. Anche in questo anno giubilare, le persone compiono atti di devozione, pellegrinaggi, opere di carità - sperando di trovare la pace, favore di Dio, perdono, ecc. Ma si tratta di una fatica ansiosa che non porta alcun vero riposo. Il versetto 2 dice che coloro che confidano nell'opera di costruzione di Dio, non di loro stessi, troveranno la benedizione di Dio, mentre dormono. Questa è la grazia! Mentre dormono—non fanno altro che confidare in Dio—Lui darà loro riposo.

 

Il versetto 5 dice che tutti coloro che appartengono alla famiglia del Re non saranno messi in imbarazzo quando il nemico si presenterà alla porta con minacce e accuse. Come è possibile? È possibile perché Gesù è venuto a dare riposo ai peccatori e pace ai cuori ansiosi. Come? Con la sua morte e risurrezione ha sconfitto la morte e ora dà la vita al suo popolo. Come? Pentendoci della nostra autosufficienza, della nostra ribellione a Dio, delle nostre ambizioni egoistiche, dei nostri tentativi di essere buoni e religiosi per guadagnarci il favore di Dio. Si tratta di fondamenta infrante, di opere corrotte, di tentativi terreni di trovare la pace. Solo quando confidiamo che il Figlio faccia—e l’ha fatto—ciò che noi non siamo in grado di fare, troveremo la vera pace, il riposo e la benedizione duratura.

 

Quando Satana viene alla porta della città e lancia le sue accuse, il nostro Re lo respinge! I nostri fratelli e sorelle in Cristo sono come una faretra piena di frecce: ci ricordano che, pur essendo peccatori, il nostro Re ha pagato i nostri debiti e sta costruendo la sua città, popolandola di cittadini redenti. Le accuse di Satana non possono cambiare il nostro status, dividere la nostra famiglia né rovesciare una sola pietra costruita su Cristo. La sua casa resta per sempre, e noi siamo invitati a riposare sotto la sua cura. Lo farai? L’opera compiuta di Gesù è la nostra pace: Lui è la porta della casa del Padre, dove troviamo vero riposo. Che questa estate sia un tempo per riposare nella Casa di Dio, Cristo Gesù.

 

In conclusione: Se il Signore non costruisce la casa, chi la costruisce lavora invano. Il successo non dipende da noi, perché deve essere così! Se dipende da noi o è incentrato su di noi, come ci dice questo Salmo, è destinato a fallire. Nessuna pace duratura. Solo un affanno ansioso. Come i figli di Davide prima di Cristo, anche noi non siamo riusciti a onorare, obbedire e fidarci di Dio! Cerchiamo la nostra gloria e definiamo il successo per noi stessi. Alla fine, non troviamo pace... a meno che non ci rivolgiamo a un altro costruttore e a un'altra casa. Fratelli e sorelle, non siamo noi a costruire una casa per Dio: è Lui che ha costruito una casa per Gesù e per grazia siamo suoi figli. Solo in Cristo troviamo riposo dai nostri problemi. Egli ci dice:

"Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo." (Matteo 11,28).

Non stiamo solo "costruendo" una carriera, una famiglie o ministeri. Stiamo partecipando a una casa che Dio stesso ha promesso, fondato e completato in Cristo. Pertanto, possiamo riposare, perché non si tratta della nostra forza, ma della Sua fedeltà. Cristo disse in Giovanni 15,5 dice:

"Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me, e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete fare nulla.”

Amici, su quali basi state costruendo? In quale eredità state investendo? Avete trovato riposo? O siete stanchi? Ti sei affannato a definire il tuo successo? È faticoso e le implicazioni vanno ben oltre la vita al di qua dell'eternità. Se non riposi in Cristo, non troverai mai riposo, ma solo il giudizio per i tuoi peccati contro un Dio santo, perfetto e giusto.

Ma Lui non vuole questo per te. La Parola di Dio ti invita a trasformare questa estate in un'estate di riposo, confidando nell'opera finita di Cristo. Lascia i tuoi fardelli nelle Sue mani! Dimora nella Sua casa! Trova riposo nella Sua opera finita! Solo così potrai trovare riposo e vedere chiaramente come vivere le tue vocazioni e la tua vita familiare per la Sua gloria e come benedizione per la Sua Chiesa! Gesù riorienta la nostra comprensione del perché lavoriamo, del come lavoriamo, del disegno di Dio per le famiglie, del come investire in esse e nei nostri figli. Le benedizioni di questo Salmo sono vere, grazie a ciò che Gesù ha fatto per noi. Il nostro lavoro scaturisce dal nostro riposo che è stato assicurato in Cristo. Vuoi riposare in Lui? Questa è un'estate di riposo nella Casa di Dio. Preghiamo.


Grazie a tutti coloro che sostengono la Chiesa Breccia di Roma con le loro offerte.