Scelte vincenti di vita piena - Colossesi 3,16-17
Una cosa che incuriosisce leggendo la descrizione di personaggi estremamente ricchi, oltre alla loro professione ed il loro status, è la ricorrenza dell’appellativo filantropo. Nello specifico, il filantropo è colui o colei che dona copiosamente denaro a organizzazioni no-profit, che si coinvolge in progetti di volontariato o che promuove l'istruzione, la salute ed il benessere sociale. Per definizione, è qualcuno che ama il prossimo e che agisce per il bene degli altri. Osservando queste persone, la sensazione è che, la pienezza di denaro e di benessere, dopo aver soddisfatto tutti i loro desideri, trabocca dalla loro vita ed inizia ad influenzare quelle degli altri. Non conosciamo le vere ragioni di questa filantropia nel mondo e la Bibbia ci mette in guardia dall’effetto devastante che hanno ricchezze sul peccato; tuttavia, quest’immagine è perfettamente calzante con ciò che abbiamo appena letto.
Dopo averci spogliato dai pasticci del peccato che governava le nostre vite, dopo averci rivestito della ricchezza dello Spirito Santo che guida i nostri passi, il Signore Gesù Cristo ci chiama attraverso questa lettera di Paolo a vivere dell’abbondanza della Sua Parola (16). Come per i filantropi, chi ha creduto in Gesù Cristo e nella sua opera di Salvezza vive vite che traboccano della Sua pienezza. Vogliamo quindi vedere nel testo di oggi tre scelte vincenti per vivere una vita piena, ricca e straboccante in Cristo. Applica tutta la tua mente, investi tutto il tuo cuore, dedica tutte le tue vocazioni.
1. Applica tutta la tua mente (16a)
La Parola di Cristo dimora nelle vite dei Figli di Dio abbondantemente, innescando la cura reciproca sotto la guida della Sua Sapienza. Queste parole impattano la nostra mente e ci aprono a tre verità fondamentali:
la prima è che Cristo è il cardine sul quale poggia la verità della pienezza. Questo è il tema che ha accompagnato la quarta predicazione di questa serie. Solo Cristo, il Figlio di Dio incarnato, il Signore Salvatore è Colui che provvede le fondamenta di una vita piena. Paolo afferma che “tutte le cose sussistono in Lui” (1,17) e nell’unione con Cristo i figli di Dio sono ripieni del Suo Spirito.
La seconda verità è che l’abbondanza della Parola di Cristo ha immediatamente un’espressione comunitaria. L’insegnamento è l’esortazione hanno come scopo la benedizione della chiesa. Questa filantropia ecclesiale è quindi la conseguenza dell’opera del vangelo nei cuori dei Figli di Dio. Infatti, il Signore, in Gesù Cristo ci ha chiamati a vivere il discepolato per un cambiamento profetico, regale e sacerdotale a dimostrazione dell’amore con cui ci ha amato (Giovanni 13,34).
La terza verità è l’essere guidati dalla Sua Sapienza. Ovvero, vivendo alla scuola di Gesù Cristo, la sapienza incarnata, (1 Corinzi 1,30) che attraverso la Parola e l’opera dello Spirito Santo, cambia in nostri cuori per essere ministri del Suo vangelo nella chiesa e nel mondo.
Come chiesa evangelica Breccia di Roma, in questa serie stiamo considerando la pienezza di Cristo. In questo ultimo anno e mezzo nei nostri incontri sulla cura pastorale abbiamo esaminato l’importanza della cura gli uni per gli altri e nella passata serie su Proverbi abbiamo conosciuto la Sapienza di Cristo. Oggi tutto questo la Parola di Cristo ce lo pone davanti per ricordarci di investire le nostre menti nelle nostre riflessioni.
Cosa ricordi dei percorsi che abbiamo seguito? Forse hai preparato degli incontri o magari hai anche predicato. Allora lasciami chiedere, dove sono finiti i propositi che ti eri posto? In cosa stai applicando la tua mente? Guarda che ricchezza abbiamo, il Signore ci ha donato in abbondanza attraverso la Sua Parola ed attraverso la chiesa.
Se la tua vita non sta strabordando oggi di Cristo, chiediti dov’è che ti sei fermato. Chiediamoci se abbiamo speso le nostre settimane nelle preoccupazioni sulla nostra salute, sullo stato del nostro lavoro o sulle tensioni economiche piuttosto che dimorando nella Parola di Cristo. Chiediamoci se abbiamo presunto una pienezza in Cristo, magari cercando una crescita personale, che però non si è manifestata nella cura per i nostri fratelli e sorelle. Chiediamoci se abbiamo servito praticamente ma senza essere ripieni della Sapienza di Gesù Cristo. Questi sono ancora i segni di vite pasticciate.
Fratelli e sorelle scegliamo di applicare tutta la nostra mente per vivere una pienezza vera che si radica su Gesù Cristo, che la mette in pratica amando e servendo gli altri, nella piena dipendenza della Sapienza incarnata.
2. Investi tutto il tuo cuore (16b)
Vivere la pienezza non è solo un esercizio della nostra mente, ma coinvolge anche e totalmente il cuore. Il cuore trasformato, salvato dal sacrificio di Gesù Cristo, canta a Dio sotto l’impulso della grazia, salmi, inni e cantici spirituali (16b). Ed in questa distinzione di tipologia di canti, Paolo ci presenta tre livelli in cui il nostro cuore, i nostri sentimenti devono essere totalmente investiti:
il primo è quello della Parola di Dio, la scrittura cantata, i Salmi. Attraverso di essi ed in generale attraverso la Bibbia, adoriamo Dio con le sue stesse parole. Ciò come dice Paolo a Timoteo, ci forma, ci trasforma per essere pronti ad ogni buona opera (1 Tim 3,16). Cantarli, significa averli letti, averli masticati, averli elaborati per poi aver allineato i nostri sentimenti alla verità della Parola.
Il secondo è quello degli inni, la dimensione ecclesiale. Nella chiesa il nostro cuore canta nell’esaltazione del Dio trino ma lo fa rappresentando la sua sposa. Il canto ecclesiale non è solo un esercizio corale, ma è un momento in cui le nostre voci ed i nostri cuori si uniscono manifestando la fede nel ritorno dello Sposo e nella realizzazione delle Sue promesse. Quando cantiamo rappresentiamo un’immagine di ciò che sperimenteremo nell’eternità ed in questo i nostri cuori sono incoraggiati, forgiati e benedetti dalla gioia di ciò che sarà. Grazie Miriam, Damaris e Catrin per guidarci in un tempo così speciale.
Il terzo è quello del canto spirituale, della risposta personale al vangelo. Quando il cuore è ripieno, la bocca parla (Matteo 12,34). Rispondi a Dio per ciò che hai ricevuto. Investi nella risposta di ringraziamento. Giovedì ho assistito con mia figlia ad un concerto e migliaia di persone cantavano a squarciagola con le lacrime agli occhi una canzone che aveva generato dei sentimenti nel loro cuore. Quanto di più dovremmo cantare e ringraziare noi al Signore che reso i nostri cuori liberi dalla schiavitù del peccato?
In cosa stai investendo il tuo cuore? Di cosa lo stai nutrendo? La scelta vincente per una vita piena è investire tutto il tuo cuore in Cristo. Dimora nei Salmi, loda nella chiesa e canta nella tua giornata. Canta della grandezza di Dio, canta del Suo amore e della sua fedeltà nel Patto che ha fatto con chi ha creduto nel Figliolo Gesù Cristo.
Lontano da mentalità legaliste, scegli dove investire il tuo cuore. Sii sensibile alle vite degli altri dedicati alla cura nella chiesa perché tutti possano cantare di gioia al Signore. Non puoi sperimentare una vita piena se l’unica occasione che ti riservi per il Signore è la domenica. Non basta cantare tre canti oggi per provare la gioia della pienezza per tutta la settimana. Così la tua vita rimarrà un grande pasticcio. Dobbiamo investire tutto di noi stessi al Signore, lasciando a Dio, come ha promesso (Ez 36,27) l’opera di trasformazione delle nostre vite.
3. Dedica tutte le tue vocazioni
Dopo aver parlato della mente e del cuore, l’apostolo Paolo ci mette davanti alle nostre vocazioni. Qualunque cosa dite o fate, fatelo nel nome del Signore, ringraziando Dio Padre per mezzo di Lui (17). In Gesù Cristo, le vocazioni lavorative, ecclesiali e famigliari acquistano un altro significato. Non più il sistema corrotto che vede vocazioni di serie A e di serie B, non più distinzione di sacro e profano, non più idolatria della famiglia o dell’essere single, ma la consapevolezza piena che Cristo è il centro di ogni chiamata. A Dio va il ringraziamento per mezzo di Gesù Cristo di tutto quello che ci è stato donato, proprio perché è Suo.
Nel lavoro, non è il tuo ruolo, la tua mansione o il tuo stipendio a dare senso a ciò che fai. Sia che tu lavori per il ministero ecclesiale o nel lavoro secolare, sia che sei coinvolto con le tue mani, sia che spendi ore davanti ad un pc, sia che fatichi ore sui libri, o stai ancora cercando un’occupazione è solo Gesù Cristo che rende la tua vocazione una fonte di pienezza in Lui. Come fu con Giuseppe (Genesi 37-50) la chiesa è chiamata a vivere con un senso di ringraziamento sia le sfide del lavoro iniquo che le opportunità dei ruoli più alti sapendo che in Gesù un giorno tutto ciò sarà redento pienamente al Suo ritorno.
Anche nel servizio della chiesa, che tu sia chiamato a ministeri diaconali, a predicare, a guidare, a pulire il locale, a preparare la cena del Signore o a sistemare le sedie alla fine del culto, è Gesù che rende questa vocazione un dono di Pienezza. Che tu sia single, marito o moglie, padre o madre, non è la condizione della vocazione a dare pienezza, ma la presenza di Gesù in essa.
Dedica a Dio tutte le tue vocazioni. Non vivere una vita pasticciata divisa in cassetti dove Cristo è Signore solo di alcuni di essi. Cristo ha vissuto la fede cuore e mente. Ha redento e compirà ogni nostra vocazione, chiamandoci ad essere suoi imitatori in ognuna di esse. Gesù è morto nella sua totalità di persona, è salito sulla croce nella sua pienezza ed è risorto per donarci una vita integra nella fede in Lui. Ti ha messo in questa chiesa per essere sostenuto, per combattere insieme le battaglie per la tua vita, in questa città e per l’annuncio del vangelo. Forza.
Oggi metti le basi per scelte vincenti di vita Piena: applica tutta la tua mente, investi tutto il tuo cuore e dedica tutte le tue vocazioni a Gesù Cristo.
Oggi se non hai ancora conosciuto la nuova vita piena in Cristo è il momento per la scelta vincente. Applica la tua mente a capire la verità del tuo peccato, la disperazione della tua condizione davanti a Dio. Investi il tutto il tuo cuore alla croce, chiedi a Dio di farti sentire la disperazione di una vita senza Gesù Cristo e ravvediti del tuo peccato. Virai così la vita piena in ogni tua vocazione e sarai pronto a sperimentare l’eternità di Gioia alla presenza del Salvatore.