Un’estate per unire passato e futuro - Salmo 85

 
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Predicatore: Leonardo De Chirico

Salmi 85 Al direttore del coro. Salmo dei figli di Core.

1 O SIGNORE, tu sei stato propizio alla tua terra, hai ricondotto Giacobbe dalla deportazione. 2 Hai perdonato l’iniquità del tuo popolo, hai cancellato tutti i suoi peccati. Pausa 3 Hai placato il tuo sdegno, hai desistito dalla tua ira ardente. 4 Ristoraci, o Dio della nostra salvezza, fa’ cessare la tua indignazione contro di noi. 5 Sarai adirato con noi per sempre? Prolungherai la tua ira d’età in età? 6 Non tornerai forse a darci la vita, perché il tuo popolo possa gioire in te? 7 Mostraci la tua bontà, SIGNORE, e concedici la tua salvezza. 8 Io ascolterò quel che dirà Dio, il SIGNORE; egli parlerà di pace al suo popolo e ai suoi fedeli, purché non ritornino ad agire da stolti! 9 Certo, la sua salvezza è vicina a quelli che lo temono, perché la gloria abiti nel nostro paese. 10 La bontà e la verità si sono incontrate, la giustizia e la pace si sono baciate. 11 La verità germoglia dalla terra e la giustizia guarda dal cielo. 12 Anche il SIGNORE elargirà ogni bene e la nostra terra produrrà il suo frutto. 13 La giustizia camminerà davanti a lui e seguirà la via dei suoi passi.”

È iniziata la campagna elettorale per il sindaco di Roma. Da qui sino ad ottobre sentiremo tanti messaggi da parte dei candidati che conterranno tre elementi: una valutazione del passato, i punti critici del presente e le aspettative per il futuro. Ogni candidato ci dirà cosa è andato bene o male, quali sono i problemi di oggi e come intende affrontarli e possibilmente risolverli. Quello che faranno è il punto della situazione della città di Roma.

Il punto della situazione è quel breve esame che facciamo quando ci fermiamo un attimo per capire dove siamo e dove stiamo andando. La vita scorre velocemente e spesso dimentichiamo di collegare i puntini tra cosa è successo ieri, cosa stiamo vivendo oggi e cosa ci aspettiamo per il domani. Il culto domenicale è l’occasione per la chiesa di fare il punto della situazione della nostra vita alla luce dell’evangelo. Oggi lo faremo con la guida del Salmo 85. Il salmo ci aiuta ad essere grati per i doni già ricevuti (vv. 1-3), a fissare le priorità per oggi (vv. 4-8) e a continuare il cammino della vita nelle benedizioni già inaugurate (vv. 9-13).  

1. I doni già ricevuti
Di tutto il passato cosa ricordare? Certamente non bisogna dimenticare, ma cosa ritenere di tutto quello che è successo? Il salmo ricorda le grandi cose che Dio ha fatto per il suo popolo. Prima di ricordare i drammi, i problemi, le prove, esso celebra le gesta del Signore. Il ricordo è intriso di celebrazione e gratitudine. 

Viene ricordata la fedeltà di Dio verso la terra da Lui promessa, vengono esaltate le liberazioni di Dio dall’esilio di una vita priva di libertà (v.1). La provvidenza quotidiana e la libertà ricevuta. Viene festeggiato il perdono di Dio dei peccati e la cancellazione delle conseguenze del nostro peccato (v. 2). Viene sottolineata l’avvenuta propiziazione dell’ira di Dio, cioè il fatto che, grazie ad un sacrificio sostitutivo, la giustizia di Dio è stata eseguita ed onorata (v. 3). Il salmo inizia ricordando gli atti che Dio ha compiuto per salvarci e i doni che noi abbiamo ricevuto da Dio. Dio ha agito, noi abbiamo ricevuto. Questa è la scelta vincente per fare il punto della situazione. Partire dall’opera di Dio nella provvidenza per la nostra vita e nella salvezza dai nostri peccati. 

Cosa ricordi del passato? Da dove inizi a fare il punto della situazione? Il culto a cui stiamo partecipando è un appello a non mettere noi al centro della scena e nemmeno a crogiolarci nei nostri problemi, ma a ricentrare la nostra vita partendo da ciò che Dio ha già fatto per noi e ciò che abbiamo ricevuto in dono: la vita, il fiato, ogni cosa, Gesù Cristo come nostro Salvatore che ha dato Sé stesso al posto di chi crede. Ringrazi Dio per i suoi doni per te? Senza questo passaggio iniziale, il punto della situazione è inconcludente, evanescente e improduttivo. Senza Dio al centro e i suoi doni come sfondo della nostra memoria, i nostri punti della situazione rimangono nella nostra confusione e non portano nessun chiarimento. 

2. Le priorità urgenti per oggi
Dopo aver evocato il passato all’insegna dei doni di Dio, il salmo volge il suo sguardo al presente. Il punto di partenza sono i doni di Dio, ma che è di oggi, di ora? 

Anzitutto c’è una richiesta di ristoro (v. 4): mentre siamo stati salvati dalle conseguenze penali del nostro peccato, gli effetti malefici del peccato sono attorno e dentro di Dio. Ostacolano il nostro cammino, contristano lo Spirito Santo (di qui il riferimento all’ira residua di Dio verso di noi), rendono la nostra vita faticosa e alla mercé delle circostanze (vv. 5-6). L’esperienza attuale del salmista è pesante e impallata. Non si sente totalmente staccato da Dio, ma nemmeno troppo vicino. Per questo chiede di riassaporare la bontà divina (v. 7) e si impegna ad ascoltare la voce del Signore (v. 8).

Il salmo non rimuove i problemi, ma li diagnostica con lucidità. Come è partito ricordando gli atti di Dio, così ritiene che il bisogno urgente per oggi sia un’opera di Dio continua nella nostra vita. Al dono della giustificazione con cui Dio, in Cristo, ci ha dichiarato giusti, fa seguito l’appello a Dio affinché ci santifichi ogni giorno di più per mezzo dello Spirito. In Cristo Dio ci ha già giustificato, non imputandoci più i nostri peccati perché Gesù li ha caricati su di Sé; nello Spirito Santo Dio ci ristora e trasforma ogni giorno nel cammino della santificazione.  

L’analisi del presente è lucida e onesta. Non tutto va bene. Anzi, molte cose non vanno bene nella nostra vita. Non serve nasconderle, non serve fingere, non serve rimuovere. In Cristo abbiamo la libertà di essere trasparenti e onesti, ma anche di individuare qual è il nostro problema oggi. Il nostro problema non è avere più soldi, più opportunità, più riconoscimenti, più salute, più lavoro, .. ma avere più comunione con Dio Padre, più intimità con Dio Figlio, il Signore Gesù, più docilità a Dio Spirito Santo. Questo è il vero bisogno. Tutto il resto sarà dato in più. Hai tu questa lucidità spirituale? 

3. Le benedizioni inaugurate
La memoria dei doni di Dio nutre la lucidità sui veri bisogni per oggi. La vista del salmo vede bene indietro e vede bene dentro e attorno. Per questo può vedere bene anche avanti. Con la luce data da Dio, tutta la vita può essere compattata, non vissuta come se fosse fatta di pezzi sconnessi. Con la luce di Dio, la vita può essere vista in movimento, guidata dal Signore. Quante vite, al contrario, sono bloccate, paralizzate, non sognano più niente e non si aspettano più niente. 

I vv. 10-13 sono una celebrazione del regno in cui Dio ci ha chiamati a vivere. È un regno straordinariamente bello. La bontà e la verità si sono date la mano (v. 10). Non solo un regno buono, ma anche vero. In Gesù Cristo la verità di Dio e la bontà di Dio si sono date appuntamento. Gesù è la verità e in Cristo Dio ha tanto amato il mondo. Lui ha inaugurato un regno di bontà e di verità.

Nel regno di Dio, la giustizia e la pace si sono addirittura baciate (v. 10): sono entrate in una relazione d’amore e d’armonia. È stato il bacio più bello e sensuale della storia. Quando nella persona di Gesù Cristo e, in modo ancor più scenico, sulla croce di Cristo, la giustizia perfetta di Dio e il suo amore si sono baciati: giustizia è stata fatta, pace è stata donata. 

Nel regno di Dio, la verità nasce dalla terra e la giustizia scende dal cielo (v. 11). Gesù è nato da Maria (dalla terra) e dallo Spirito Santo (dal cielo). Gesù è stato veramente e pienamente uomo e veramente e pienamente Dio. 

Nel regno di Dio, la giustizia anticipa e segue il Signore Gesù (v. 13). Lui è stato preceduto dai profeti che hanno predicato la giustizia di Dio ed è stato seguito dagli apostoli che hanno annunciato la sua giustizia. Questa è la descrizione del regno di Dio nel quale io e tu, noi credenti in Cristo, siamo stati ammessi. In questo regno siamo benedetti. In questo regno siamo cittadini. Di questo regno siamo ambasciatori.

Questo regno è stato inaugurato ed è qui e ora in mezzo a noi, in noi, attorno a noi. La sua costituzione scritta è la Bibbia. I suoi cittadini sono la chiesa del Signore. Il suo pasto è la cena che il Signore ha istituito in attesa delle nozze dell’Agnello. Il suo futuro è la gloria di Dio che riempirà ogni cosa (v. 9). 

Ora, non vediamo il regno di Dio se non con gli occhi della fede e per risultati penultimi e in divenire. Eppure, il solo pensiero che Dio ci ha introdotti nel suo regno determina il fatto che il nostro punto della situazione non potrà mai essere privo di speranza. Possiamo sperare, amare, credere, aiutare, condividere, testimoniare perché il regno di Dio è stato inaugurato nella persona e nell’opera di Gesù Cristo e sta procedendo in avanti verso il suo pieno compimento. Se sei un cittadino del regno, quest’estate non è il tempo dello scoraggiamento, ma della speranza. Dio ha iniziato un’opera che porterà a compimento!


Grazie a tutti coloro che sostengono la Chiesa Breccia di Roma con le loro offerte.