Un'estate per...celebrare la dignità di colui che ci ha resi degni - Salmo 113

 
 

Predicatore: Jorge Sanchez

1. Degno di lode (1-3)
Hai pensato perché i cristiani pregano e lodano in ogni tempo e posto? Il salmo 113 ci invita a ricordare il proposito della nostra lode verso un Dio misericordioso che si è inchinato per aiutare il suo popolo. Questo salmo appartiene a una serie di salmi chiamati “Hallel” e dà inizio alla Pasqua, una grande celebrazione del popolo d’Israele, che rende con grande espressione di lode e gloria a colui che è veramente “degno”, il Dio onnipotente che ha liberato Israele dall’umiliazione dell'Egitto verso un paese dove scorre latte e miele, rivelandosi a loro come il vero Dio, “Il Dio” di Abramo, Isacco e Giacobbe. Nella celebrazione della Pasqua, prima del pasto il popolo di Israele cantava i salmi 113 e 114 e alla fine dal 115 al 118. Il titolo di questo sermone è “Un'state che ci chiama a celebrare la dignità del nostro Signore” e di salmeggiare a Lui il canto della nostra liberazione. Ogni lode si unisce e benedice l’unico Dio degno di essere lodato che si è rivelato pieno di grazia y verità verso un popolo bisognoso di salvezza. In Cristo siamo chiamati a celebrare questo salmo, dall’inizio della nostra liberazione alla fine, insieme lodiamo colui che ci ha resi degni, principi e coeredi del regno di Dio.

Il canto della nostra lode è una espressione che riconosce la chiamata di un Dio salvatore che ha redento il suo popolo.  Nei primi tre versetti di questo brano abbiamo una istruzione fondamentale: di lodare come servi di Dio! lodare e benedire il nome del Signore in ogni tempo e luogo, dal polo sud al polo nord dall’Oriente all’Occidente. Dall’Italia a Perù, dagli Stati Uniti alla Etiopia, in ogni parte di questo pianeta si intrecciano in un unico brano.

V.1,2 Dall’inizio hai un invito a lodare e nessuno che appartiene a Lui può disprezzare la chiamata; infatti, tre volte è detto “Lodate”, quindi, è molto importante per i servi lodare.  E chi sarà il Dio degno di essere lodato? Sarà un Dio che ha una forza debole, incostante ed impersonale simile ai “Star Wars” o sarà un Dio con una vera forza infinita, spirituale e personale, che ha “un Nome sopra u tutti i nomi” e nessuno è in condizione di eguagliarlo? Lui è “IL SIGNORE”. Ognuno di noi è creazione sua. L’evangelo di Giovanni dice che tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. Nella triplice ripetizione siamo chiamati a riverire il nome di Dio con tutto noi stessi.

Nel libro dell’Esodo 3,13-15: Mosè disse a Dio: «Ecco, quando sarò andato dai figli d'Israele e avrò detto loro: "Il Dio dei vostri padri mi ha mandato da voi", se essi dicono: "Qual è il suo nome?" che cosa risponderò loro?» 14 Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono». Poi disse: «Dirai così ai figli d'Israele: "l'IO SONO mi ha mandato da voi"». 15 Dio disse ancora a Mosè: «Dirai così ai figli d'Israele: "Il SIGNORE, il Dio dei vostri padri, il Dio di Abramo, il Dio d'Isacco e il Dio di Giacobbe mi ha mandato da voi". Tale è il mio nome in eterno, così sarò invocato di generazione in generazione.

Il nome del Signore è un nome in relazione con la sua sovranità e maestà, Dio si presenta a Mosè come: “l'IO SONO” quello delle promesse compiute, Il Dio di Abramo, Il Dio onnipotente che libera i bisognosi dall’angoscia per renderli parte del suo popolo. Lui vuole essere conosciuto nel più profondo e ci chiama a lodarlo oggi; non solo questo tempo per questa generazione ma per tutte. La connessione tra il passato e il presente si sente per mezzo del ricordo che Il Signore ci ha liberato della sua ira e ci ha trasformati in nuove creature. Il Padre per mezzo del Figlio ha operato nella storia della redenzione e ci ha lasciato il suo Santo Spirito per farci vedere la preoccupazione di Dio per i suoi figli, la sua lealtà nel compiere la sua parola verso la sua chiesa.

Il Signore ha operato per te e per me ed il suo desiderio è che noi siamo trasformati nell’immagine di Cristo per farci vedere la gloria più eminente. Se ancora non hai sentito la chiamata di Dio di lodare, oggi è il momento di aprirle e di udire la parola della verità, il vangelo della nostra salvezza perché tu possa credere veramente in Lui e di essere sigillato con il suo Santo Spirito alla lode della sua gloria (Efesini 1,13-14).

V.3 Dall’alba al tramonto, quando ti svegli e quando dormi, ogni momento. Il Signore sta chiamando i suoi servi a lodare. I figli di Dio sono chiamati a lodare perché hanno un impegno eterno e perpetuo col suo Salvatore e sono privilegiati nel glorificare perche sono stati amati prima, grazie al sacrificio di Cristo per i nostri peccati, che ha trasformato il grido d’ira e di morte in un canto piacevole, grato ed abbondante.

La chiesa di Dio adora in spirito e in verità. Questo luogo è stato dato per Lui, per lodarlo e glorificarlo. Abbiamo sentito qualche notizia contro la nostra chiesa, le vessazioni da parte delle istituzioni statali per non diventare uno spazio di culto. Grazie a Dio che ci dà la comprensione per sapere che non è un’istituzione nemmeno un sacerdote che valutano la nostra capacità di essere una chiesa, la nostra approvazione viene da Dio e siamo chiamati a lodare come la sposa de Cristo colui che ci santifica ogni tempo per il compimento della sua parola in eterno e quelli che sono parte del suo popolo si uniscono a questo canto.

Nel vangelo di Giovanni 4,20-24: “i nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». 21 Gesù le dice: «Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. 22 Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. 23 Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. 24 Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità”.

- Hai sentito e visto Il Dio degno di lode? Se l’hai sentito quale è il tuo canto per quello che ha fatto per te? E se ancora tu non gli appartieni e non puoi lodarlo, ti presento il Dio misericordioso che non è venuto per chiamare i giusti ma i peccatori in pentimento.

2. Degno di preminenza (4-6)
V.4 Nella storia del popolo di Israele Il Dio degli eserciti era esaltato come il sovrano, santo ed onnipotente, rispetto agli altri falsi dei che erano nulla contro il vero Dio. Come non esaltare il più grande e potente di tutte le nazioni che ci ha giustificato e redento in Cristo? I filistei avevano preso l’arca di Dio e la portarono accanto al loro dio dagon, al giorno seguente il loro dio era caduto davanti all’arca del Signore e lo rimisero al suo posto, il giorno dopo era di nuovo caduto con la faccia a terra, la testa e le due mani di dagon erano mozzate lasciando solo il tronco (1 Samuele 5); quindi, il nostro Dio è superiore. Essere un Dio così tanto alto ed irraggiungibile non lo fa diventare un Dio arrogante e superbo ma un Dio di grazia e di amore.  

V.5 Nessuno è simile al Signore, la sua sovranità è infinita ed incomprensibile. Domenica scorsa abbiamo sentito il sermone di Leonardo, sul ritratto della persona felice e della persona persa: la persona felice è quella che segue il Signore con timore e vive per Lui e la persa ama il mondo e le sue cose, adorando sé stessa invece del Dio incomparabile.

V.6 Dio si abbassa a guardare tutte le cose che succedono su e giù e non si dimentica del suo popolo, Il nostro Dio non è fermo nella parte più alta sul suo trono che lo fa diventare lontano dalla sofferenza dei suoi figli. Quando Israele canta questo salmo, ricorda come Dio si è chinato per attendere ai suoi bisogni, liberandoli della morte in Egitto. Per tanto, Il Signore continuerà guardando verso i bisognosi per la sua gloria nella sua perfetta volontà, perché la sua misericordia trascende ogni tempo e luogo per il soccorso di quelli che cercano una speranza viva.

3. Degno per la sua compassione (7-9)
Nella sua misericordia Il Signore rialza quelli che non hanno alcun valore e adottandoli come figli suoi per farli sedere con i principi del suo popolo. Al contempo, la sterile è felice nel suo cuore perché abita con i suoi figli.

La magnificenza e maestà del Dio altissimo sono veramente inconcepibili tanto che la mente più alta è incapace di capire in totalità la magnificenza di Dio. Lui ha operato nel tempo e continua a farlo e la sua chiesa testimonia le sue meraviglie perche Lui è il Signore dell’impossibile. Il vasaio è molto maggiore del vaso che ha creato, Il Signore è infinitamente maggiore di tutte le sue opere. Lui riempie tutte le cose ma tutte le cose non possono riempirlo, Lui contiene l’immensità, copre l’eternità ma l’immensità e l’eternità non possono coprirlo.

Il Signore è compassionevole e guarda il cielo e la terra per prendersi cura del bisogno della sua chiesa. Consideriamo la sua condiscendenza nel visitare i figli degli uomini, dal trono eterno alle case degli uomini, Lui non frequenta la compagnia dei re, non cerca per Sé la nazione più potente e ricca in questo mondo ma cerca un popolo che celebra la sua dignità. Le persone più forti sono polvere e cenere davanti a Lui. Il Signore apprezza il cuore abbattuto e umiliato e non disprezza nessuno.

Nella sua provvidenza Dio cambia le posizioni degli uomini perché gli ultimi siano primi e i primi ultimi. Il Re Salomone ci racconta che ha visto degli schiavi a cavallo e i principi camminando come schiavi. Lui ha scelto le cose pazze del mondo per svergognare i sapienti; ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti, le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate, per ridurre al niente le cose che sono per la sua gloria.

V7. Coloro che sono scelti da Dio, tanti di loro si trovano nel livello più basso della società, Lui non esclude nessuno dalla sua scelta, non opera sulla base dello status sociale, ma la condizione per essere salvi è di credere prima in Cristo. Dal letame siamo passati alla tavola dei figli di Dio. Riconoscere che siamo stati salvati per il sacrificio del Figlio e non per i nostri meriti è un segno buono davanti a Dio che vede il cuore e non tutti gli altri aspetti, perché Dio resiste ai superbi; agli umili invece dà la sua grazia. Spurgeon dice che quelli che sono riscattati dal letame hanno lavato ed imbiancato i loro vestiti nel sangue dell’agnello e che hanno riconosciuto le loro condizioni come Raab, Davide e Manasse, quelli che una volta erano i peggiori adesso sono i santi più splendenti grazie al Signore che rialza del letame i bisognosi e trasforma un peso morto in una nuova creatura col sigillo del suo Santo Spirito per mezzo della sua parola. I percorsi usati dal Signore coi peccatori sono diversi ma la via è solo una. L’attrazione del peccato è tolta, la bontà di Dio inizia ad operare e scopriamo che il piacere del peccato è scomparso. Un’anima pentita che sente il peso del peccato non può trovare piacere in quello, la coscienza di un peccatore che è stato chiamato percepisce la sua natura corrotta e cerca il cibo spirituale, dichiara che solo il Signore è il Salvatore; per tanto non è più colpevole davanti a Dio, la giustizia divina lo ha reso giusto, non si fida della sua giustizia e l’unico aiuto che può accettare è del Signore.

V8 Lui ci invita a sedere con i principi del suo popolo. Quelli che sono stati scelti, che hanno una comunione con il Padre e il Figlio, sono onorati e invitati a essere parte del suo regno, un popolo particolare e un sacerdozio regale, risuscitati insieme a lui e con lui ci ha fatti sedere nei luoghi celesti in Cristo Gesù.

V9 Lui si interessa persino allo spazio molto privato e desolato di "una donna sterile in casa" trasformandola in una felice madre tra i suoi figli.

La chiesa del Signore si alza per celebrare la dignità del Dio Potente per la quale siamo resi degni per lodare e benedire il nome del Signore, che è eccelso sopra tutte le nazioni. Siamo invitati a celebrare come un solo corpo il salmo della grandezza di Dio per ciò che ha fatto per il suo popolo in Cristo Gesù.


Grazie a tutti coloro che sostengono la Chiesa Breccia di Roma con le loro offerte.