Salmo 64 - Meditare sulle conseguenze dei malvagi

Predicatore: Raffaele Costagliola

Buonasera a tutti. Sono contento di essere qui al servizio della chiesa per la gloria di Dio. Per chi è qui per la prima volta, in estate ci concentriamo sui Salmi e stasera continuiamo il nostro percorso con il Salmo 64.

Leggiamo insieme a pag. 383 per chi segue dalla bibbia bianca.

Questo Salmo si riferisce ai nemici di Davide, ai suoi persecutori e calunniatori. Non ha importanza collocare il salmo in un determinato periodo, in quanto sappiamo che Davide aveva molti nemici e li ha avuti per quasi tutta la vita.

Tutti i figli di Dio che proclamano Cristo come loro Signore, analogamente a Davide al suo tempo, vivono in qualche modo un conflitto continuo con i non credenti (loro nemici). Questa, purtroppo è la realtà del mondo e questi conflitti esisteranno fino alla fine dei tempi, ovvero fino alla seconda venuta di Cristo.

Tale conflitto è all’origine della creazione: Gn. 3:15.

Dopo che l’uomo ruppe l’alleanza con Dio a causa del peccato, Dio maledisse il serpente (Satana) e l’uomo preannunciando una continua inimicizia tra la discendenza del serpente e quella della donna (Eva).

Il Salmo che abbiamo appena letto fa una diagnosi della malvagità (vv.2- 6), ci dice come andranno a finire i malvagi (vv.7-8) e ci dà anche un’alternativa ad essa (vv.9-10).

Quindi, un primo punto su cui vorrei soffermarmi è proprio sulla descrizione dei malvagi da parte di Davide: l’anatomia dei malvagi.

Chi sono i malvagi? i malvagi sono coloro che vivono nel peccato, ma essendo gli uomini tutti nati nel peccato, tutti gli uomini sono malvagi. La bibbia è chiara sullo stato dell’uomo e più volte sottolinea che non esiste un solo giusto capace di compiere del bene (Rm.3:10-12), che il cuore dell’uomo è insanabilmente maligno (Geremia 17:9). Tutti noi siamo peccatori malvagi e saremmo tutti destinati all’ira e il giudizio di Dio, come profetizza Davide nel Salmo, se non credessimo in Cristo Gesù.

I malvagi tramano trappole e tranelli, meditano pensieri malvagi. Progettano e mettono in atto dei veri e propri disegni malvagi, vanno oltre alle azioni singole ed estemporanee.

La malvagità usa la lingua come arma, una spada affilata che ferisce e uccide. La lingua, anche se apparentemente solo un piccolo organo, attraverso le parole può far più male di un arma materiale. Le parole infatti penetrano all’interno del cuore creando ferite profonde e spesso incurabili.

I malvagi agiscono colpendo di nascosto cercando di non farsi vedere e coglierci alla sprovvista. Mirano al danno maggiore e per questo attaccano alle spalle nel momento in cui non ce lo aspettiamo.

Sicuramente anche qualcuno di voi, ha affrontato o sta affrontando in questo momento delle battaglie e vi sentite attaccati da altri che cercano di mettervi in cattiva luce. Questi attacchi potrebbero venire da amici, familiari, colleghi di lavoro in varie circostanze e per vari motivi. Per esempio, io ho vissuto un periodo di grande combattimento durante la mia conversione a cristo (2015-16). Conoscenti, amici e parenti, si sono rivoltati improvvisamente contro di me, e mi attaccavano ferendomi con parole offensive e mi denigravano per la mia scelta di credere in Gesù come unico Salvatore. Oppure per i credenti più giovani per esempio, potrebbe essere l’attacco di un gruppo di ragazzi che si coalizzano per prendersi gioco di voi a causa della vostra fede e vi offendono cercando di prevalere su di voi e far vedere a tutti che Dio non esiste.

I malvagi appaiono spavaldi, non hanno paura delle loro azioni, soprattutto quando sono in gruppo e si incoraggiano a vicenda. La malvagità crea solidarietà tra malvagi. Uniti si sentono ancora più forti e pensano di essere impuniti. Pensano che nessuno li possa vedere e conseguentemente punire. Dicono “chi se ne accorgerà?” (v.5).

Anche in altri salmi viene sottolineata questa caratteristica dei malvagi che non hanno timore nelle conseguenze, ma soprattutto pensano che Dio o non li veda o non ne chiederà conto: nel Sl.19:11 gli empi pensano “Dio dimentica” oppure più avanti al v.13 “Dio non ne chiederà conto”.

Ma nonostante questo i malvagi non resteranno impuniti. Dio esiste: ascolta, vede, conosce tutti gli uomini compreso i pensieri più profondi ancor prima che la nostra mente li partorisce e non tarderà a mettere in atto la sua giustizia.

Ci sarà la giusta punizione dei malvagi. Contrariamente a quanto qualcuno potrebbe pensare, Dio non è solo un Dio di amore incondizionato che perdona tutto, ma esiste anche un’altra faccia della medaglia: Dio punisce le malvagità. Tutti i malvagi prima o poi dovranno fare i conti con Dio in persona.

Se ti trovi ad affrontare delle situazioni che ti generano tensione e paura e non sai come agire; se ti senti attaccato e non vedi una via d’uscita, non sai perché sei in questa situazione; non scoraggiarti, ma prega Dio per la sua protezione e il suo intervento. Dio è giusto e farà giustizia, non lascerà impuniti i peccatori.

I giudizi di Dio prima o poi si abbatteranno sui malvagi persecutori di Davide e più in generale dei credenti in Dio. Dio punisce i malvagi che lo rifiutano e operano ogni sorte di male (vv.7-8).

Dio improvvisamente gli rivolterà contro tutti i mali che loro hanno fatto, ferendoli allo stesso modo come loro hanno ferito. “Dio scaglierà le sue frecce contro di loro”. Ma con la differenza che Dio li colpirà facendoli morire nel loro peccato per l’eternità.

Nonostante i peccatori non temono le conseguenze dei loro pensieri e delle loro azioni, prima o poi il male tramato si ritorcerà contro di loro e riceveranno la loro giusta punizione. Giusta perché sarà Dio stesso ad infliggerla una volta e per tutte.

Dio può fare giustizia, non solo in un futuro lontano alla fine dei tempi (siamo certi che in quell’occasione Egli metterà fine al peccato e alle sofferenze per sempre), ma può farlo intervenendo anche nella storia presente. Dio è il Sovrano dell’universo ed è sovrano della storia; Egli interviene nel corso della storia com’è testimoniato più volte nella Bibbia, per chi crede che questa è la parola di Dio ed è vera.

Abbiamo fin qui capito l’anatomia della malvagità, chi sono i malvagi e come agiscono. Poi abbiamo visto qual è la punizione della malvagità. Nonostante potrebbe sembrare che i malvagi agiscano indisturbati e impuniti portando a termine ogni loro piano distruttivo, Dio non li lascerà certamente impuniti e prima o poi gli rivolterà contro il loro stesso male.

Ora vediamo l’alternativa alla malvagità. Tutti gli uomini, vedendo le opere e la giustizia in atto di Dio ne avranno timore. Il timore di Dio conduce gli uomini alla comprensione di cosa Dio fa.

I giusti, ovvero i credenti, comprenderanno e vedendo l’intervento di Dio saranno intimoriti dalla sua grandezza, ma soprattutto incoraggiati nella loro fede e saranno disponibili a rischiare per lui con totale fiducia. Vedendo compiere le sue promesse, saranno disposti a rischiare in quanto si sentiranno protetti da Dio, Dio sarà il loro rifugio, Dio è il nostro rifugio.

L’unica alternativa alla malvagità è rifugiarsi presso Dio. Egli è l’unico che può liberarci dall’oppressione della malvagità e dallo stato di peccato in cui si trova l’uomo.

I giusti quindi, esulteranno e si rifugeranno nel Signore.

Il giusto esulterà nel Signore non della miseria e della rovina dei malvagi e dei peccatori, ma del fatto che Dio è glorificato e la sua parola è compiuta efficacemente. La loro gioia e la loro fede si esprimeranno entrambe con un santo vanto: tutti i retti di cuore si glorieranno. Non di se stessi, ma del favore di Dio, della sua giustizia e della sua bontà, della loro relazione con lui e dei loro interessi in lui.

Per concludere vorrei invitare a chi in questo momento si sente appesantito dal peccato di ravvedersi e pentirsi sinceramente, di non indurire i cuori dopo l’ascolto di questo messaggio, ma piuttosto di riconoscere i vostri peccati avanti a Cristo e chiedere il suo perdono e sarete perdonati. Cristo è morto sulla croce prendendo il nostro posto, affinché potesse vincere il peccato al posto nostro. Infatti Cristo è l’unico che è potuto morire e poi resuscitare sconfiggendo la morte. La morte è simbolo di peccato (la parola di Dio afferma che il salario del peccato è la morte) e solo sconfiggendo la morte e nascendo di nuovo che noi possiamo essere salvati e considerati senza peccato davanti a Dio. Poiché noi siamo nati nel peccato, viviamo in una condizione di morte, ma grazie a Dio possiamo rinascere e rifugiarci nella protezione divina.

Infine per incoraggiare nella fede i fratelli che stanno vivendo dei momenti difficili, vorrei leggere direttamente dalla parola di Dio le parole di Rm. 8:28- 39.

-Raffaele Costagliola