Le certezze dei Profeti - 1 Samuele 2,1-10

 
 

Cercasi profeti (II)
Samuele 2:1-10
Le certezze dei Profeti

Predicatore: Gioele Bartolomeo

Dalla scorsa domenica abbiamo cominciato a riflettere sul libro di 1 Samuele. Abbiamo parlato del contesto di questo libro, che ci racconta come l’epoca dei giudici avesse lasciato in Israele una situazione disastrosa sotto tutti i punti di vista. In questo scenario desolante di sacerdoti infedeli, di minoranza, di scorribande dei filistei e di sofferenza, Dio suscita un profeta, Samuele ed un Re, Davide.

Abbiamo visto insieme come anche oggi in questa nostra città e nelle nostre vite abbiamo la necessità di profeti e di essere noi stessi un popolo di profeti che parla di Dio ed annuncia la sua Parola. Abbiamo letto domenica scorsa nel capitolo precedente, la storia di Anna, la moglie di Elcana, che da sterile chiese a Dio un figlio. Un figlio non per sé stessa, ma per Dio e per il suo popolo. Il desiderio di Anna era quello di donare questo bambino al Signore in modo che potesse servirLo e diventare una guida per Israele. Il problema che Anna percepiva non era la sua sterilità biologica, ma la mancanza di una guida per l’intero popolo. Dio perciò, rese Anna fertile ed essa divenne la madre del profeta Samuele, il profeta che Dio utilizzò per portare la sua Parola e per ungere un Re per il suo popolo. Abbiamo visto attraverso questa storia come Dio ci chiama ad essere pronti a dire no ai compromessi del peccato, ci chiama ad essere preparati attraverso la preghiera a dire si a Dio e quando, e come Anna ci chiama ad essere pronti a dare ciò che si è ricevuto. Dio ci chiama ad essere profeti della Sua grandezza.

Oggi vogliamo andare avanti nel capitolo 2 nei primi 11 versi.

La nascita di un figlio da una donna sterile è sicuramente un atto straordinario. La nascita di Samuele permise ad Anna di riacquistare il suo valore al fianco di suo marito Elcana, ma non solo, questa nascita rappresentava per il popolo di Dio un nuovo inizio, una nuova speranza. Un dono di Dio per il suo popolo. Anna loda attraverso questo canto perché ciò che lei ed il popolo avevano ricevuto era un qualcosa di straordinario. Anna in questa meravigliosa preghiera di lode non si concentra sul Dono che ha ricevuto, ma su chi lo ha concesso, Dio. Anna esprime le sue certezze e le sue convinzioni su Dio e noi come chiesa oggi vogliamo riflettere insieme su queste convinzioni che caratterizzano la chiamata dei figli di Dio ad essere profeti della Sua Parola: Ogni sicurezza è in Dio,Ogni arroganza sarà abbattuta, Ogni ribellione sarà giudicata.

- Ogni sicurezza è in Dio

Anna è pienamente consapevole di ciò che il popolo ha ricevuto e da chi lo ha ricevuto. Versetti 1-2, Anna canta, il cuore è pieno di gioia per la Salvezza ricevuta da Dio. La sua bocca grida la santità di Dio. Nessuno è come Dio, non c’è nessuna rocca e nessun rifugio pari al nostro Dio. La condizione di Anna è totalmente cambiata e per Israele si è aperta una nuova speranza. Dio, l’unico che aveva il potere di trasformare una situazione così disperata, aveva deciso di intervenire e di avere pietà di Anna e del suo popolo. Dio è fedele anche in una situazione così precaria, così oggettivamente impossibile. Dio non si limita a guardare dall’alto un popolo in rovina, ma interviene, agisce, rende feconda e fa nascere una nuova speranza. In nessun altro se non in Dio, Anna pone tutta la sua sicurezza e certezza. La sicurezza del profeta è in Dio ed in Lui soltanto. Eli confidava nel suo ruolo di sacerdote, nel suo ruolo sociale. Elcana confidava nella sua rispettabilità, confidava nel suo essere un uomo amorevole e gentile. Peninna sul suo essere una madre feconda ed impegnata nel suo ruolo.

Nessuna di queste situazioni è sbagliata, tutto è lecito, ma il profeta ci indica qualcosa di molto più grande. Quando tutto viene tolto Dio rimane, la sua rocca non viene smossa versetto 2. Cosa dire di noi e delle nostre vite. Quali sono le tue certezze? La tua famiglia, il tuo lavoro, il tuo ruolo sociale, il tuo essere padre, madre, marito moglie. Il tuo essere italiano, americano, olandese, in che cosa confidi? È l’arrivo dello stipendio che rasserena la tua giornata? È la sicurezza di essere apprezzato da chi ti è vicino che ti fa sentire valido o utile? Tutto questo è lecito. Potremmo definirlo normale ma ti rendono tremendamente instabile perché sono sicurezze appese ad un filo. Tutto potrebbe crollare da un momento all’altro. L’abbiamo visto qualche giorno fa. Trovare a tutti i costi un modo per avere denaro anche frodando un’assicurazione, per poi trovarsi sulla coscienza l’uccisione di 3 vigili del fuoco. Queste sono le conseguenze di vite che cercano la loro sicurezza in altro. Nel libro di Samuele invece vediamo che l’unica cosa che non crollerà mai è Dio. Dio non crollerà quando non avrai più un lavoro, Dio non crollerà quando i tuoi amici ti abbandoneranno, Dio non crollerà quando tutto comincerà a crollare. Dio non crolla. Solo in Lui puoi stare al sicuro. Ascolta i profeti, vieni con noi sull’unica rocca irremovibile.

- Ogni arroganza sarà abbattuta

Nel mondo di Elcana, Eli e Peninna, i forti sono forti. Gli arroganti sono come in una botte di ferro dalla quale sembra che nessuno possa smuoverli, ma nel mondo di Dio annunciato da Anna è vero il contrario. Versetto 3, Dio sa tutto e pesa le azioni dell’uomo. Dio ha vinto, ha spezzato l’arco dei potenti, in Lui i deboli diventano forti, i sazi diventano affamati e gli affamati trovano riposo. In Dio la sterile partorisce ma la donna con molti figli diventa fiacca. Dio decide chi vive e chi muore, Dio arricchisce ed impoverisce. Dio, versetto 8 è colui che tiene il mondo, è Lui che innalza il misero ed il povero per farli sedere con gli eredi della Gloria. All’apparenza del mondo il forte vince, l’arrogante schiaccia, il povero soffre e la minoranza è emarginata e senza libertà, ma nel mondo di Dio non è così. In Matteo 5 Gesù, nel suo sermone sul monte approfondisce tutto questo, “Beati i poveri in Spirito, perché di Loro è il regno dei cieli, Beati quelli che sono afflitti, perché saranno consolati, Beati i mansueti, perché erediteranno la terra, Beati quelli che sono affamati e assetati di giustizia, perché saranno saziati, Beati i perseguitati per motivo di giustizia, perché di loro è il regno dei cieli, Beati voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia”. Nel mondo del Dio sovrano tutto ribaltato in favore dei suoi figli. Per il profeta, per noi questa è una certezza, una garanzia. Con quali occhi guardi la realtà intorno a te? Da quale prospettiva ti poni nei confronti del mondo? Ti senti una vittima nelle mani di nemici che prosperano e che ti schiacciano. Provi invidia e rabbia nei confronti del ricco che prospera ingiustamente, dell’arrogante che ti prende in giro nella tua precarietà. Nel mondo vero che Anna ci espone, nel mondo di Dio ogni arroganza sarà abbattuta ed è questo il modo in cui vogliamo vedere il mondo intorno a noi. Con gli stessi occhi di Anna, con degli occhi profetici che vedono la fine dell’empio, che non si scoraggiano di situazioni temporanee, che non si perdono in vittimismi ma che guardano al mondo riconoscendo che Dio è il Dio sovrano. Il popolo dei profeti non è un popolo di vittime, ma un popolo che guarda il mondo con una visione riformata nella comprensione che Dio abbatterà tutto questo. Ma attento a non essere tu stesso l’empio che sta cercando di prosperare, l’empio che non si guarda attorno, che non ha cura del fratello, che non investe nel Signore, attento perché forse troverai anche molta gioia in questo mondo, ma nel mondo di Dio sarai perduto. Ascolta i profeti.

- Ogni ribellione sarà giudicata

Nel mondo di Elcana, di Eli e di Peninna non c'è mai giustizia. Tutto va avanti in modo storto. La donna con molti figli si prende gioco della sterile per anni. Il popolo è ridotto all’osso da anni di sofferenze e di cadute. Il canto profetico di Anna però, annuncia il tempo del giudizio con un unto, un re. Più avanti in questo libro vedremo il sorgere di Davide, del Re che verrà a guidare il popolo ed a sconfiggere i suoi nemici. Davide porterà la stabilità al popolo d’Israele ma è solo l’anticipazione di qualcuno di molto più grande, l’unto di Dio, Gesù Cristo. Il canto profetico di Anna annuncia il giudizio di Dio attraverso il suo unto Gesù Cristo. Gesù è venuto per svergognare i saccenti, per rendere giustizia a chi si affida a Lui. Tutto ciò che vedi intorno a te presto sarà giudicato, Gesù Cristo è venuto a morire sulla croce ed a resuscitare il terzo giorno per salvare il suo popolo ed allo stesso tempo per giudicare gli empi che non hanno creduto in lui. In Gesù Cristo ogni ribellione è già giudicata, ogni battaglia è già vinta. Il popolo dei profeti non è un popolo che spera in una giustizia che forse accadrà ma è certo che questa giustizia è già accaduta ed è in attesa di essere espletata. In Cristo non c’è ribelle che non sarà punito, non c’è malfattore che si salverà dal giudizio. Ogni angolo della terra sarà giudicato e non esisterà alcuna attenuante. Come guardi al giudizio che arriverà, forse ci speri ma non lo vivi come una certezza. La Speranza che Dio ci mostra, la affermazione che Anna fa è certa. Gesù Cristo tornerà nello stesso modo in cui è andato via e mettere un punto a tutta questa malvagità ed a tutta questa ribellione. Il popolo dei profeti vive con questa certezza. Proclama il regno di Dio con la certezza della vittoria imminente. Anche qui, anche Roma, la città eterna avrà una fine e tutto il male che la domina avrà presto una fine. Se non appartieni al popolo dei profeti e se in fondo non senti neanche di appartenere al popolo degli empi, dei ribelli o dei malfattori, sappi che in realtà non c’è nessuna buona azione che tu possa fare per meritarti la salvezza, se sei una persona saggia, giusta e corretta ma hai rifiutato Gesù Cristo, sei il primo dei malfattori e come tale sarai giudicato. Corri a Gesù Cristo, chiedi perdono del tuo peccato e Lui ti aggiungerà al popolo dei profeti, per la sua Gloria e per l’Eternità.