Luca 22,31-38 - Si può fallire nel Regno?

Predicatore: Clay Kannard

Il testo che abbiamo appena letto conclude l'ultimo discorso di Gesù con tutti i suoi discepoli prima della sua morte. La settimana scorsa ci siamo trovati a tavola con Gesù la sera della Pasqua. Era il suo ultimo pasto con i discepoli prima della sua morte. Era la sua ultima occasione per prepararli a ciò che stava per accadere. All'inizio della serata Gesù stabilì l'ordinanza della Cena del Signore, un segno della sua Nuova Alleanza e del suo potere di offrire il perdono ai peccatori, e poi rivelò una notizia scioccante. Uno di loro seduto intorno a quella tavola avrebbe tradito il loro Re. A quel punto abbiamo visto come i discepoli iniziarono a discutere tra loro su chi fosse il più grande, forse per dimostrare la loro fedeltà a Gesù. È possibile che qualcuno che ha camminato con Gesù per 3 anni possa tradire il Maestro dopo averlo servito, aver visto i suoi miracoli e aver ascoltato ciò che aveva da dire sull'arrivo dello stupendo e giusto Regno di Dio? In altre parole, si può fallire nel Regno? Le parole di Gesù in questi versetti ci offrono un utile avvertimento e un invito alla sobrietà. Infine, Gesù ci offre una speranza per i momenti in cui la nostra fede sta per cedere sotto la pressione.

1.     Sottovaluti la minaccia?
Si può fallire nel Regno? Se sottovaluti la minaccia contro la tua fede, è possibile. Nel versetto 31 Gesù parla a Simone, cioè Pietro, e gli rivela che Satana ha fatto una richiesta. Gesù disse: "Satana vuole vagliarVI come il grano" (31). (Mentre Gesù chiama Pietro per nome, qui usa la forma la parola "voi"). Quindi Gesù stava parlando a tutti i suoi discepoli. Voleva far sapere loro che Satana si era interessato a loro. Voleva vagliarli come si vaglia il grano. Cosa significa esattamente vagliare il grano? È una minaccia non da poco, se sai cosa comporta. La vagliatura del grano è un processo violento in cui il mietitore raccoglie i chicchi di grano nella sua mano e li pone su una superficie piana. Con un martello in mano, inizia a battere i chicchi di grano contro la roccia, più e più volte. Mentre martella, i pezzi di grano iniziano a separarsi dalle scorie. Dopo aver battuto ripetutamente le scorie di grano, lancia il materiale in aria, separando il grano prezioso dalla pula inutile. Quindi, Satana voleva vedere quali discepoli erano veramente fedeli al loro Re. Come fece con Giobbe, Satana chiese il permesso di fare a pezzi senza pietà i discepoli, di schiacciarli completamente fino al loro nucleo fondamentale e di scagliarli in cielo, per discernere quali fossero i chicchi di grano robusti, e quali la pula destinata a essere spazzata via dai venti della vita e incenerita.

Fratelli e sorelle, siamo in una battaglia spirituale (Efesini 6,12), quindi questo non dovrebbe sorprenderci. Gesù ci dice in Giovanni 10,10 che il ladro, Satana, è venuto per rubare, uccidere e distruggere. C'è solo una cosa che Satana desidera di più che vedere le persone fallire—vuole vedere fallire coloro che invocano il nome di Gesù. Il nemico vuole ottenere l'opposto di ciò che Gesù è venuto a fornire al popolo di Dio: cioè una vita abbondante. Per questo cercherà di distruggere la nostra soddisfazione rendendoci invidiosi degli altri. Cercherà di distruggere la nostra gioia tentandoci di trovarla nei piaceri terreni. Cercherà di distruggere la nostra pace facendoci credere che la nostra situazione attuale sia più grande della potenza di Dio che ci sostiene. Vuole rubarci il senso di appartenenza alla famiglia di Dio sottolineando ripetutamente i nostri fallimenti. Vuole uccidere la nostra fede in Dio mettendo in dubbio il suo amore costante e la sua fedeltà. Satana vuole DISTRUGGERE le nostre relazioni alimentando i conflitti, facendo di tutto per distruggere le nostre testimonianze per Gesù. Satana odia Dio e quindi odia il popolo di Dio.

Questo passo mette in discussione anche la nostra prospettiva sul peccato. Sapendo chi è Satana e il suo desiderio di distruggere, come potremmo mai essere disposti a prendere alla leggera il peccato o addirittura a ignorare ciò che Dio chiama peccato? Trattiamo il peccato come un tabellone segnapunti? Pensiamo che finché in nostri peccati non sono troppi o troppo grandi, va bene, il rischio è basso? Questo è un modo egoista e arrogante di trattare il nemico che vuole annientarci. Gesù stava dicendo ai suoi discepoli che la minaccia era reale e che stava arrivando un giorno in cui avrebbero ceduto alle pressioni e alle tentazioni della vita. Per questo motivo, Gesù disse a Pietro: "Quando ti sarai convertito”…., Quando ti sarai voltato di nuovo...". Non si tratta della conversione di Pietro come quando fu salvato. Si tratta del ravvedimento di un credente che cade nel peccato, si pente e rivolge di nuovo suo sguardo a Cristo.

Nel versetto 32 Gesù dice: "Pietro, sarai tentato di cadere e lo farai". Gesù stava dicendo di non sottovalutare la minaccia. La lotta del nemico contro Gesù stava per intensificarsi e così sarebbe stato anche per i suoi seguaci. Dal verso 35 al 37, Gesù dice che seguirlo stava per cambiare perché il loro cammino insieme stava cambiando. Egli era venuto per sconfiggere Satana una volta per sempre, ma per farlo avrebbe dovuto morire come sostituto per tutti coloro che sono stati ingannati dal ladro. Gesù sarebbe morto per tutti coloro che hanno rubato la gloria di Dio per sé stessi, affinché Dio potesse essere glorificato nel mostrare loro misericordia. Essendo rifiutati e condannati dagli empi, lo sarebbero stati anche i discepoli di Gesù. La minaccia era reale... ma anche la speranza era reale. Come? Perché Gesù disse: "Ho pregato per voi, affinché la vostra fede non venga meno" (32). La loro vita era al sicuro nelle mani preganti di Cristo, che non avrebbe mai permesso che venissero annientati da Satana.

Breccia di Roma, Quando siamo più debole nella nostra fede, Gesù è in ginocchio. Romani 8,4 dice che il nostro Signore risorto è alla destra del Padre e intercede per noi. Prega per noi quando la vagliatura della vita si abbatte su di noi. Prega per noi quando le pressioni della cultura ci assalgono. Prega per noi quando i desideri della nostra carne ci sopraffanno, quando Satana cerca di vagliarci come il grano. Cristo prega affinché la nostra fede non venga meno. Se il nostro Signore sta pregando per questo, non dobbiamo giocare con le cose che cercano di distruggerci. Dio non è dall'altra parte, a braccia incrociate, a guardare come sopravviveremo al vaglio. Ci ha dato suo Figlio, Gesù, per darci la forza di resistere. Corriamo alla croce anche PRIMA di peccare. Sì, la misericordia di Dio è abbondante alla croce dopo che abbiamo fallito, ma ORA abbiamo lo Spirito Santo, e ORA Cristo sta pregando, affinché possiamo vincere contro la tentazione del peccato, non solo sopravvivere al peccato. Si può fallire nel Regno? Gesù dice che, da questa parte dell'eternità, sì, soprattutto se prendi alla leggera la minaccia del peccato e del diavolo. Quindi, in che modo stai prendendo alla leggera la minaccia del peccato? Sottovaluti la minaccia?

2. Pensi di essere troppo grande per fallire? (33)
Un modo per sottovalutare la minaccia è commettere il peccato che commette Pietro in questo caso: il peccato di eccessiva sicurezza in se, il peccato di autostima. Gesù avverte i suoi discepoli delle intenzioni distruttive di Satana e poi dice a Pietro che fallirà. Nel versetto 32 Gesù dice a Pietro: "Satana vuole distruggerti; io ho pregato perché la tua fede non venga meno, e quando ti sarai voltato di nuovo...". Se Pietro avesse ascoltato bene, avrebbe chiesto a Gesù di pregare di più per lui! Avrebbe chiesto maggiori dettagli, in modo da essere ancora più attento alla minaccia di cadere nel peccato. Invece, cosa fa? Pietro cerca di rassicurare Gesù, dicendo di essere forte e pronto a tutto. Era in grado di seguire Gesù in prigione e fino alla morte. Certo, c'era un traditore tra loro, ma Pietro non avrebbe mai rinnegato il suo Salvatore. Dopotutto, era il portavoce dei discepoli; il discepolo più fedele che aveva camminato sulle acque; il discepolo che per primo aveva confessato che Gesù era il Messia, il Cristo, il Figlio del Dio vivente (Mt 16,16). Se c'era qualcuno che poteva evitare di cadere nella trappola del peccato, quello era Pietro.... giusto? Pietro era troppo importante, troppo fedele, troppo grande per fallire. Giusto?

Sbagliato! Gesù dovette minare la eccesiva sicurezza e la superficialità di Pietro. Con chiarezza disse, “Pietro, cadrai e succederà più velocemente di quanto tu possa immaginare. Sei veramente pronto a seguirmi fino in fondo? Alla fine della giornata, quando la vita si farà sentire, quando la cultura comincerà a perseguitarti per il mio nome, quando seguirmi significherà davvero prigione e morte, mi rinnegherai. Non una, non due, ma tre volte” (34). Perché? Perché sei troppo orgoglioso per ammettere la tua debbolezza. Non sei consapevole delle tue debolezze. Confidi nella tua forza di seguirmi, invece di confidare nella mia potenza. Il resto dei discepoli sentì questo come un avvertimento. Se il discepolo principale di Gesù può cadere, tutti noi possiamo farlo.

Si può fallire nel Regno? Se pensi di essere troppo grande per fallire, puoi scommetterci. Se confidi nella tua forza, nella tua potenza e nella tua bontà per convalidare il tuo status di discepolo di Cristo, sei a rischio. Quando non siamo consapevoli delle nostre debolezze, pensiamo di essere troppo grandi per fallire. Quando ascoltiamo la cultura che ci dice di pensare solo positivamente a noi stessi, di ignorare i nostri dubbi, di cercare la forza dentro di noi perché tutto ciò di cui abbiamo bisogno per essere forti nella vita si trova dentro di noi, pensiamo di essere troppo grandi per fallire. Piuttosto, dovremmo sapere quali sono le nostre debolezze. A Pietro piaceva l'approvazione e lo status che riceveva come braccio destro del Messia. Ma non appena il Messia avrebbe affrontato la morte, Pietro avrebbe rinnegato Gesù per proteggersi dal disprezzo la cultura aveva per Cristo. I discepoli pensavano: "Non posso credere che qualcuno stia per tradire Gesù”. Pietro risposse, “Io sono molto meglio del traditore e il discepolo più forte! Non rinnegherei mai Gesù”.  

Ero adulto quando i miei genitori divorziarono e ricordo la rabbia che provai nei confronti di mio padre. Ricordo il dolore profondo nel vedere la mia famiglia andare in pezzi e mia madre abbandonata. Fu una stagione molto difficile della nostra vita. Nel mio dolore, promisi che non avrei mai fatto nulla che potesse tradire la mia famiglia, come aveva fatto mio padre. Sarei stato un uomo migliore di lui. Non avrei mai fallito come lui. Sarei stato più forte di lui. Questo tipo di pensiero porta a un'eccessiva fiducia. La motivazione che mi ha spinto a voler seguire Cristo essendo un marito e un padre fedele non era radicata nella consapevolezza di Cristo, o nella consapevolezza del mio bisogno della grazia e della misericordia di Dio. Piuttosto, la mia motivazione era radicata in un senso di superiorità e di eccessiva sicurezza di essere migliore di mio padre. Gesù dice qui che una eccessiva sicurezza in te stesso è un luogo pericoloso in cui radicare la tua fede. Se lo fai, avrai difficoltà ad ammettere le tue debolezze e il tuo bisogno della grazia di Dio. Ti sarà difficile non guardare gli altri dall'alto in basso. Quando fallirai, ti vergognerai troppo di ammetterlo o di chiedere aiuto, perché avevi qualcosa da dimostrare e non ci sei riuscito.

La cultura religiosa di Roma offre alle persone molti modi per cultivare una eccessiva sicurezza, per confidare nella propria bontà o religiosità. E allora pensiamo alla bella figura! L’aspetto e il comportamento particolari a cui bisogna attenersi per ottenere rispetto e onore. Questo ostacola la nostra capacità di riconoscere le nostre debolezze e ci sconsiglia di essere vulnerabili con gli altri. Di fronte al fallimento ci ritroviamo con l'insufficienza della nostra forza. Si può fallire nel Regno? Quando senti di essere troppo grande per fallire, il rischio è grande. Da questa parte dell'eternità, siamo tutti a rischio. Ma Gesù cambia tutto questo, è la ragione per cui è venuto a terra. Quello che dice a Pietro, è quello che dice a noi stasera. Quando cadiamo, quando il nostro orgoglio ci porta al peggio, Cristo è sempre al suo meglio.

Proprio come previsto dalle Scritture, Gesù è venuto per salvarci dalla nostra eccessiva sicurezza e dal nostro orgoglio. Come ha detto nel versetto 37, Gesù sarebbe stato contato tra i malfattori. Perché? Perché i malfattori potessero scoprire l'amore, la misericordia e la grazia di Dio che perdona alla gloria di Dio. Gesù è venuto a morire della morte che Pietro non poteva morire, che mio padre non poteva morire, che io non potevo morire e che tu non potevi morire. Ha offerto il suo corpo come sacrificio perfetto per coloro che lo hanno deluso. E lo ha fatto affinché noi potessimo confessare la nostra debolezza, il nostro bisogno della misericordia di Dio e riporre la nostra fiducia solo in Cristo per salvarci. E lo farà. È per questo che Gesù disse a Pietro: "Una volta sarai convertito,". La restaurazione da parte del Figlio era l'unica speranza di Pietro. Ed è anche la nostra unica speranza.

3.     Sprechi l'opportunità che ti è stata data? (32)
Infine, possiamo fallire nel Regno quando sprechiamo l'opportunità che ci è stata data. Dopo che Gesù dice ai discepoli: "Satana vuole distruggervi"; dopo aver detto a Pietro che sarebbe caduto, e dopo avergli detto che avrebbe trovato la grazia essedo ristabilito, Gesù dice a Pietro: "fortifica i tuoi fratelli" (32). Ha detto: "Pietro, dopo che avrai fallito come non avresti mai pensato di fare, fortificherai i tuoi fratelli! Fortificali quando sono deboli, ricordando loro la mia forza. Fortificali nei loro fallimenti, ricordando loro la mia grazia. Fortificali nella vergogna, ricordando loro la mia perfetta giustizia. Fortificali nella loro sofferenza per amore mio, ricordando loro la mia sofferenza e vittoria! Fortifica i tuoi fratelli! Cristo il Redentore non solo riscattò la vita di Pietro, ma riscattò anche i precedenti fallimenti di Pietro. Che grazia straordinaria è questa! Che Dio abbia voluto ristabilire colui che lo aveva rinnegato per tre volte, e lo abbia chiamato a rafforzare gli altri. Pietro non fu cancellato per il resto della sua vita. Non dovette svanire nell'ombra e riflettere su ciò che avrebbe potuto essere se solo fosse rimasto fedele. Gli fu mostrata la grazia e, di conseguenza, divenne una via per la grazia, un promotore della grazia. Se ci pensi, chi può rafforzare gli altri meglio di chi ha toccato il fondo ed è stato risanato dalla grazia di Dio?

Fratelli e sorelle, questo ha implicazioni gioiose per ognuno di noi. Ha implicazioni che cambiano la vita e trasformano la cultura della nostra chiesa, e città. In primo luogo, perché significa che Dio riscatta i nostri fallimenti e usa le nostre testimonianze di aver ricevuto la sua grazia per rafforzare i deboli. Attraverso di noi, Dio sta rivelando la sua gloriosa misericordia e la sua grazia al mondo. Come disse Paolo agli Efesini (Efesini 2.4-9),

"Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati, anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete stati salvati), e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nei luoghi celesti in Cristo Gesù, per mostrare nei tempi futuri l’immensa ricchezza della sua grazia, mediante la bontà che egli ha avuta per noi in Cristo Gesù. Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi: è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti;” (Efesini 2.4-9 NR06)

Certo, la grazia non significa che le conseguenze siano annullate in questa vita. Ciò che significa è che non c'è mai un peccato che ti impedisca di ricevere la grazia di Dio per sola fede, e di sperimentare la sua potenza di restaurare e redimere anche i momenti più vergognosi della tua vita. La gioia e la guarigione che la restaurazione di Dio porta con sé, è ciò che Egli può usare per rafforzare gli altri attraverso di noi.

Breccia di Roma, ci fortifichiamo a vicenda pregando gli uni per gli altri. Ci fortifichiamo a vicenda con la Parola di Dio. Ci fortifichiamo a vicenda con la nostra presenza. Ci fortifichiamo a vicenda attraverso la nostra testimonianza e il modo in cui onoriamo Cristo ogni giorno, cercando di obbedirgli e di camminare nella sua libertà a casa, al lavoro, a scuola, nella società. Non sprechiamo l'opportunità che ci è stata data e vantiamoci della bontà e della grazia di Dio per tutto ciò che siamo. Ci rafforziamo a vicenda quando li incoraggiamo a pentirsi. Ci rafforziamo a vicenda quando siamo onesti con loro riguardo ai nostri fallimenti e alle nostre difficoltà. Questo è più difficile perché ci richiede di essere vulnerabili, mettendo da parte la bella figura di cui ci siamo rivestiti. Ma possiamo farlo! Poiché indossiamo la giustizia di Cristo. Possiamo confessarci a vicenda le nostre debolezze, chiedere aiuto e aiutarci a rivolgerci a Cristo. Egli è stato annoverato tra i malfattori al posto nostro, proprio come dice la Scrittura. È stato appeso a quella croce al posto nostro. Proprio come dice la Scrittura, Gesù è risorto dai morti, affinché noi potessimo avere una nuova vita. Ci ha dato lo Spirito Santo per guidarci e rafforzarci mentre seguiamo Gesù. 

Si può fallire nel Regno? Possiamo farlo da questa parte dell'eternità. Ecco perché Gesù dice al versetto 36 che i suoi discepoli dovevano essere pronti.  Quindi, quando vediamo che i fratelli e le sorelle sottovalutano la minaccia del peccato o ripongono fiducia in se stessi, dobbiamo avvertirli, proprio come fece Pietro in 1 Pietro 5,8,

"Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare. Resistetegli stando fermi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze affliggono i vostri fratelli sparsi per il mondo. Ora il Dio di ogni grazia, che vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo {Gesù}, dopo che avrete sofferto per breve tempo, vi perfezionerà egli stesso, vi renderà fermi, vi fortificherà stabilmente. A lui sia la potenza, in eterno. Amen.” (1 Pietro 5.8-11 NR06)". (1 Pietro 5,8-11 ESV)

Oltre a Cristo, chi meglio di Pietro può dare questo avvertimento? Pietro ha fallito miseramente, ma ha sperimentato abbondantemente la grazia di Dio. Facciamogli eco. Non sprechiamo l'opportunità che ci è stata data di fortificarci a vicenda. E non perdiamo l'occasione di avvertire gli altri che non conoscono ancora la potenza salvifica di Gesù.

Amico, Amica, forse non conosci Gesù come tuo Signore, Salvatore e amico migliore. Forse non hai mai chiesto a Dio di perdonarti per i tuoi peccati. Solo Gesù offre questo perdono. Vuoi pentirti dei tuoi peccati e vuoi confidare nel Suo sacrificio perfetto per ricevere il perdono? Non puoi confidare nelle tue opere. Credi nella risurrezione di Cristo? La sua vita ti offre speranza e vita eterna oggi. Se la tua risposta è “sì, vorrei sperimentare la grazia di Dio e seguire Cristo”, vieni a parlare con me dopo il culto.

Come Cristo sottolinea, siamo in una battaglia spirituale. La nostra fede sarà messa sotto pressione. C'è il rischio di fallire. Ma c'è grazia su grazia per coloro che appartengono a Cristo. Mentre da questa parte dell'eternità potremmo fallire nel Regno, il nostro Re non ci ha mai deluso, né mai lo farà. Possiamo stare tranquilli in Gesù. Quindi, non sottovalutiamo la minaccia e ricordiamo: quando siamo più deboli, Gesù è in ginocchio. Prega per noi. Quando la nostra ecessiva sicurezza (orgoglio) ci porta al peggio, Gesù è sempre al suo meglio. Quando abbiamo toccato il fondo, Gesù ci ristabilisce, affinché possiamo glorificarlo e fortificare gli altri. Amen?

 

Preghiamo.

Padre Dio, ti preghiamo nel nome del tuo Figlio Gesù e con l'aiuto dello Spirito Santo ti chiediamo che le tue parole portino frutto nei nostri cuori. Vogliamo essere attenti alla minaccia di Satana e della nostra carne. Che non prendiamo alla leggera il peccato. Vogliamo correre da Cristo, non solo dopo aver inciampato, ma anche nella nostra debolezza. Corriamo gli uni verso gli altri per essere incoraggiati nella battaglia contro il peccato. E mostreremo la grazia che ci è stata mostrata, per rafforzarci a vicenda. Oggi, Signore, vuoi vincere la minaccia del peccato nei cuori di coloro che non ti hanno confessato come Signore e vuoi che siano salvati dalla tua grazia e si uniscano a noi in questa battaglia, per onorare te, il nostro Re vittorioso. Signore, salva il tuo popolo, guarisci il tuo popolo e rafforza il tuo popolo, grazie alla potenza della tua Parola, alla presenza dello Spirito Santo e alla tua immensa grazia. ---Ti chiediamo queste cose nel nome di Gesù, Amen.


Grazie a tutti coloro che sostengono la Chiesa Breccia di Roma con le loro offerte.