Cinture di sicurezza in tempi di turbolenza - Luca 21,5-38

Predicatore: Leonardo De Chirico

“Vi invitiamo ad allacciare le cinture di sicurezza in quanto stiamo per affrontare una turbolenza”. Quante volte abbiamo ascoltato questo messaggio durante un volo che si imbatte in correnti di vento contrarie o in una tempesta in cielo? E’ un avvertimento a prepararsi a un tempo di sobbalzi e a prendere misure di precauzione per non cadere o farsi del male. Il capitolo 25 di Luca è un messaggio simile da parte del Signore Gesù.

Prima di entrare nel contenuto del messaggio è bene spendere due parole sul tipo di genere di questo testo. Si tratta di un testo apocalittico. Gesù ha usato diversi generi letterari nel suo insegnamento: la parabola, la domanda e risposta, la spiegazione dell’AT e anche il discorso apocalittico come questo. Qui Gesù annuncia i segni che precedono la sua seconda venuta. Il periodo che va dalla prima alla seconda venuta è caratterizzato dall’azione di falsi cristi che si spacciano per il vero e che seminano menzogne su Dio e sulla fede (v.8). Sono preannunciate anche guerre e sommosse sociali, scontri tra nazioni (vv.9-10), calamità naturali (v.11 e 25), periodi di odio nei confronti della chiesa (v.12). La storia del mondo testimonia che la creazione è “in travaglio” (Romani 8,23). Il discorso apocalittico non è una cronaca dei fatti raccontata in anticipo, ma un avviso a prepararsi ad affrontare tempi difficili. È come se Gesù dicesse: “allacciate le cinture perché non sarà una crociera tranquilla”. Ci sono tre insegnamenti che dobbiamo fare nostri per non cadere e farci del male.  

1. Riposa in ciò che è stabile
In tempi turbolenti bisogna attaccarsi a ciò che è veramente stabile, altrimenti rischiamo di cadere. Gli amici di Gesù gli fanno vedere il tempio, le sue mura possenti e le sue belle strutture (v.5). Sono le proprietà, il mattone, gli immobili: sono la sicurezza della vita? No, dice Gesù. Tutto verrà giù (v. 6). Roma è piena di edifici imponenti, ma diroccati. Non è avere la “casa” la certezza a cui aggrapparsi. E’ importante, ma non risolutiva perché può venire meno. Altri possono pensare che l’unica cosa stabile siano gli affetti famigliari. No, dice Gesù. Anche in famiglia (tra genitori e figli, tra fratelli e amici e anche tra amici) vi possono essere tradimenti, cambiamenti, abbandoni (vv.16-17). Non vuol dire che la famiglia non abbia alcuna importanza, ma non è la certezza a cui aggrapparsi.

Sicurezze materiali, sicurezze affettive: sono queste le certezze della vita in tempi turbolenti? Per quanto importanti, sono sicurezze fragili e incerte. Le ricchezze possono sparire, le relazioni possono rompersi: se la nostra vita è aggrappata ad esse soltanto rischia di non avere appoggi nel momento del bisogno. Sono cinture di sicurezza che possono facilmente staccarsi e farci sobbalzare. Quali sono allora le certezze della vita in tempi difficili? Per Gesù sono due: la sua parola e la sua presenza. “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole no” (v.33). Tutto passa, ma la Parola di Dio rimane vera, stabile, affidabile, certa. Per questo la ascoltiamo ogni domenica predicata. Per questo la leggiamo ogni giorno a casa. Per questo ne parliamo con altri. Per questo cerchiamo di viverla sempre. Non passa, non invecchia, non tradisce, non si consuma, non viene meno: è stabile, ferma, forte. Tutto passa, la Parola di Dio no. Allaccia la tua vita alla Parola!

Forse ti stai dicendo: ma come posso affidarmi ad una “parola”? Gesù dice che insieme alla Parola, la sua presenza è garantita. Dice, infatti: Quando sarete in difficoltà “io vi darò una parola e vi assisterò” (v.15). Io sarò con voi, dice Gesù. La Parola è con voi oggettivamente e siccome è la mia Parola io sono con voi personalmente. La presenza, la compagnia, la vicinanza di Gesù è assicurata ed è l’àncora della vita. Nei travagli della vita non saremo mai soli: forse non avremo proprietà materiali, ma abbiamo la parola che non passa. Forse non avremo affetti di persone vicine, ma l’amore di Gesù ci avvolgerà sempre. La sua Parola e la sua presenza sono le certezze della vita. Il resto è fuffa. In tempi di turbolenza, sono queste le cinture che danno sicurezza. Con la parola di Gesù e con la sua presenza si può persino riposare nel bel mezzo di tempi turbolenti.

2. Rasserenati nel sapere come andrà a finire
Gesù preannuncia tempi difficili caratterizzati da conflitti tra nazioni e dentro le famiglie e da cataclismi naturali. Non c’è ambito della vita che è al sicuro dal travaglio dei tempi. Nel discorso di Gesù c’è anche un riferimento alla città di Gerusalemme e all’assedio che avrebbe subito per poi capitolare (vv.20-25; già anticipato in Luca 19,43-44). Probabilmente è un riferimento a quello che sarebbe successo nel 70 d.C. quando l’imperatore Tito avrebbe distrutto il tempio. In ogni caso, in questo tempo lungo o corto che sia l’andamento della storia procede per scontri, contrasti, disastri naturali o causati dall’uomo.

Eppure, Gesù dice anche come andrà a finire. Tutto questo travaglio è una sorta di parto di un tempo nuovo. “Il Figlio dell’uomo verrà sulle nuvole con potenza e gloria grande” (v.27). Il tempo della prima venuta del Figlio sta per terminare con la morte e la resurrezione di Gesù (come già anticipato in 18,31-34). Poi ci sarebbe stato un tempo lungo di attesa caratterizzato da tutto quello che il discorso apocalittico del Signore dice qui. Questo tempo turbolento finirà e la conclusione sarà la seconda venuta del Signore Gesù in gloria. Gesù ci preavvisa della turbolenza in arrivo e in atto e ci anticipa la conclusione: il viaggio sarà complicato, ma arriveremo a destinazione. Sì, ci saranno sobbalzi, ma il viaggio proseguirà. Sì, ci saranno prove anche terribili, ma il regno di Dio già inaugurato sarà universalmente e irreversibilmente stabilito (v.31). 

Nel famoso inno “Forte rocca è il nostro Dio”, Lutero poteva scrivere e cantare: Se pieni di furor, Ci tolgon figli, onor, Ed ogni bene, Ne avranno vantaggio lieve, A noi il Regno restar deve.

Lutero aveva capito questo testo. La vita cristiana è una battaglia, ma la storia è in mano a Dio. La Parola di Cristo è stabile, la presenza di Cristo nello Spirito è affidabile, il futuro è di Dio e del suo popolo. Il Figlio tornerà e metterà fine alle turbolenze. Allacciamo le cinture, rimaniamo fedeli e aspettiamolo con trepidazione!

3. Mantieni le discipline della vita cristiana
Nelle turbolenze della vita, riposiamo in ciò che è veramente stabile (la Parola e la presenza di Cristo) e rassereniamoci nel sapere come va a finire (Gesù verrà una seconda volta). Nel suo discorso Gesù dice anche quale deve essere il nostro atteggiamento.

Eccolo: “non fatevi ingannare” (v.8). Tenete gli occhi aperti e le antenne del cuore accese. State attenti, svegli, pronti. Non fatevi stordire dalla vita, ma rimanete concentrati. “Non siate spaventati” (v.9). Ci saranno mille motivi per andare in panico. Rimanete fiduciosi, non perdetevi d’animo. “Rendete testimonianza a Cristo” (v.13). Nelle situazioni vantaggiose e in quelle complicate, non vergognatevi di Cristo e siategli fedeli. Siate sempre pronti a rendere ragione della speranza che è in voi. “Alzatevi e guardate in alto” (v.28). Non fatevi sopraffare dalle prove tanto da essere piegati. Rimanete in piedi con la vostra dignità cristiana. Non rimpicciolite lo sguardo all’area in basso, ma alzatelo e non perdete mai di vista il cielo. “Non imbruttitevi nel vizio e negli eccessi” (v.34). Siate sobri, vivete con gusto, ma sempre con semplicità e modestia. “Siate svegli e pregate” (v.36). La vigilanza è sempre sorella della preghiera.

Cosa sta dicendo il Signore? Mantenete le discipline della vita cristiana: la vigilanza, la testimonianza, la sobrietà, la preghiera… che piova o che faccia caldo, che sia un tempo di pace o di difficoltà, che siate in salute o malati, soli o in compagnia: vivete la vita cristiana nella sua pienezza. Oggi, qualunque sia la tua situazione di vita, vivila da discepola/o di Gesù. È l’unica vita degna di essere vissuta in attesa di incontrarlo faccia a faccia quando verrà la seconda volta. Allaccia le cinture di sicurezza, ci sarà turbolenza, ma arriveremo a casa.


Grazie a tutti coloro che sostengono la Chiesa Breccia di Roma con le loro offerte.